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Russia

“La Russia ha il diritto di utilizzare armi nucleari”

Pubblicato il 27 Settembre, 2022

“La Russia ha il diritto di utilizzare armi nucleari, se necessario, in base alla dottrina nucleare”.

Così il vicepresidente del consiglio di sicurezza russo, ed ex presidente della Federazione, Dmitry Medvedev.

“La Russia – ha aggiunto – farà tutto il possibile per impedire ai vicini ostili, come l’Ucraina, di acquistare armi nucleari”.

Intanto, le autorità ucraine denunciano nuovi attacchi russi durante le ultime 24 ore. “Un attacco russo è avvenuto questa sera a Kryvyi Rih (Ucraina meridionale): i russi hanno colpito l’aeroporto con un missile Kh-59. L’infrastruttura è stata distrutta”, ha scritto sui social Valentyn Reznichenko, capo dell’amministrazione militare regionale, aggiungendo che non risultano persone ferite nell’attacco.

La città di Mykolaiv è stata “pesantemente” bombardata durante la notte, informa su Telegram il sindaco Oleksandr Senkevych, precisando che gli attacchi sono stati due e hanno interessato diverse zone della città. “Sono stati danneggiati – scrive – edifici civili, in particolare strutture residenziali e negozi, oltre alla rete di approvvigionamento idrico”.

I filorussi, da parte loro, sostengono che l’esercito ucraino ha bombardato nove insediamenti nell’ autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk nelle prime ore di oggi. Secondo la missione della DPR presso il Centro congiunto per il controllo e il coordinamento, citata dalla Tass, dieci munizioni da 152 mm e undici munizioni da 155 mm sono state sparate su Donetsk prima delle 6:00 e altri otto villaggi sono stati presi di mira. “L’esercito ucraino sta bombardando pesantemente il territorio della DPR nel tentativo di interrompere il referendum  sull’adesione alla Russia”, ha già detto sabato l’autorità filorussa nel Donetsk, Denis Pushilin, al canale televisivo Rossiya-24.

Arrivati all’ultimo giorno di voto nelle zone dell’Ucraina occupate dai russi e nei centri oltreconfine che ospitano rifugiati per i referendum indetti da Mosca, e definiti “una farsa” dall’Occidente, per l’annessione di quei territori alla Russia. Il leader filorusso di Lugansk Leonid Pasechnik ha detto questa mattina alla Tass di ritenere valida la consultazione. “Credo che oggi si possa dire che il referendum è effettivamente valido”, ha detto ai giornalisti dopo aver votato. Intanto tre seggi del Lugansk sono stati evacuati. “Tre seggi elettorali sono stati evacuati in un rifugio antiaereo per motivi di sicurezza. Riprenderanno le operazioni dopo che i bombardamenti saranno finiti e la situazione si sarà stabilizzata – ha detto alla Tass il capo della Commissione elettorale centrale della LPR, Yelena Kravchenko – Questi referendum sono stati riconosciuti validi oggi da Mosca poiché l’affluenza alle urne ha superato il 50%’ “

Secondo le autorità russe, citate dalla Tass, “nel Donetsk l’86,89% degli elettori ha votato lunedì sera. L’affluenza alle urne è attualmente dell’83,61% nel Lugansk, del 63,58% nella Regione di Kherson e del 66,43% nella Regione di Zaporizhzhia”.

Il presidente Vladimir Putin domani dovrebbe rivolgersi a entrambe le Camere del Parlamento russo e potrebbe usare il discorso per annunciare formalmente l’adesione dei territori russi occupati dell’Ucraina alla Russia. Lo afferma il ministero della Difesa britannico nel suo ultimo aggiornamento di intelligence sostenendo che “esiste la possibilità realistica che Putin utilizzi il suo discorso per annunciare formalmente l’adesione delle regioni occupate dell’Ucraina alla Federazione Russa. I referendum attualmente in corso in questi territori dovrebbero concludersi oggi, 27 settembre”. Secondo l’intelligence Gb, “i leader russi sperano quasi certamente che qualsiasi annuncio di adesione venga visto come una rivendicazione dell”operazione militare speciale’ e consolidi il sostegno patriottico al conflitto”.

Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha inoltre dichiarato che la Russia adotterà misure “per garantire la sicurezza nei territori liberati dopo il referendum”. In dichiarazioni diffuse dalla Tass, Peskov ha spiegato che una volta finito il voto sull’annessione dei territori ucraini  “la situazione cambierà naturalmente in modo radicale in termini di diritto internazionale. Ciò avrà conseguenze corrispondenti sugli sforzi per proteggere questi territori e garantirne la sicurezza”.

Da parte sua, la Commissione Europea ha chiarito che considera “certamente un’opzione” imporre sanzioni individuali ai cittadini europei che si trovano nelle regioni ucraine dove sono in corso i referendum “come osservatori”. Lo ha detto un portavoce dell’esecutivo Ue, sottolineando come “non ci siano solo europei”. “Ogni sostegno a questi referendum sarà considerato come illegale e ovviamente tutto dipenderà dal livello di partecipazione accordato. Certo, la responsabilità di capire se vanno adottate misure, caso per caso, è degli Stati membri”.

Intanto, la situazione nella centrale nucleare Zaporizhzhya resta tesa. “I dipendenti non vogliono collaborare con i russi e cercano di lasciare i territori temporaneamente occupati dalle forze armate di Mosca. La parte occupata della regione di Kherson è completamente chiusa in ingresso e in uscita”, scrive su Facebook lo Stato Maggiore Generale delle Forze Armate dell’Ucraina, nel consueto messaggio delle 6 sulla situazione militare. 

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