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Saman

Saman: i genitori condannati all’ergastolo

Pubblicato il 19 Dicembre 2023

I genitori di Saman Abbas sono stati entrambi condannati all’ergastolo per l’omicidio della figlia di 18 anni. 

Questa la pena per il padre Ahabbar Abbas e per la madre Nazia Shaheen. Quattordici anni allo zio, Danish Hasnain, assolti i cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq, dei quali è stata ordinata l’immediata liberazione. A deciderlo è stata la Corte di assise di Reggio Emilia dopo quasi cinque ore di camera di consiglio.

“Ho sentito tante parole false”. Shabbar Abbas, padre della 18enne di origine pachistana Saman, ha negato di aver ucciso la figlia, rilasciando dichiarazioni spontanee nell’aula della Corte di Assise di Reggio Emilia. “Non è vero che sono andato a casa di Saqib (il fidanzato di Saman, ndr) a minacciare. E’ falso, come quelli che dicono: Ha ammazzato la figlia ed è scappato via“, ha detto, parlando in italiano stentato. L’uomo ha negato anche di aver organizzato un matrimonio combinato per Saman, che sparì da Novellara nella primavera del 2021 e fu trovata morta nel novembre del 2022.

“Non ho mai picchiato mia figlia”

 “Anche io voglio liberarmi di tanti mesi di peso. Figlia mia morta, mia famiglia finita per me. Io dico tutta la verità. Saman stava sempre chiusa? No, andava per Novellara”, ha affermato parlando per un’ora e 40 minuti, continuando a ribattere a quelle che per lui sono falsità. “Ho sentito mio figlio dire che ho tirato fuori un coltello, che lo picchiavo. Signori giudici, nella mia vita non ho mai picchiato nessuno. Non ho mai picchiato mia figlia o figlio o qualcun altro. Ho sentito tante parole false che mi fanno sentire molto male”.

In lacrime dice: “Era il mio cuore, non l’ho uccisa”

“Mai nella vita mia ho pensato di uccidere mia figlia. Neanche gli animali fanno queste cose. Signori giudici non ho mai pensato queste cose”, ha detto Shabbar Abbas, scoppiando a piangere. “Era mio cuore, mio sangue, ho portato qua il mio cuore e il mio sangue. Non ammazzo figli, non sono un animale. Neanche da pensare”, ha aggiunto. “Non è vero che sono persona ricca, non è vero che sono una persona mafiosa. Non è vero che ho ammazzato una persona qua, una in Pakistan”.

“Anche lei era contenta di sposare il cugino”

“Ho sentito parlare di un matrimonio combinato, anche questo non è vero. Lei era contenta di sposare il cugino”, ha dichiarato ancora il padre di Saman, imputato nel processo per omicidio della figlia, parlando delle nozze con un parente in Pakistan che per l’accusa sarebbe stato combinato dalla famiglia. Imputati, oltre a Shabbar, sono lo zio e i cugini della ragazza, Danish Hasnain, Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq e la madre, Nazia Shaheen, quest’ultima latitante.