Santelli sceglie Muccino e Bova per promuovere la Calabria

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La presidente Santelli sceglie il regista Muccino e gli attori Raoul Bova e Rocío Muñoz Morales per promuovere la Calabria. “La Calabria non è in bianco e nero ma una moltitudine di colori. Per questo ho scelto Gabriele Muccino, il regista dell’amore, e spero che faccia innamorare tutti della Calabria. Questo non è un progetto sul turismo ma un percorso orientato a una nuova promozione della Calabria che può e deve essere protagonista attraverso la sua essenza fatta di colori, sapori e profumi. È solo l’inizio. Un bell’inizio”, scrive sulla sua pagina Facebook Jole Santelli, presidente della Regione Calabria. “Sfida accettata: racconteremo anche i sentimenti”, afferma Gabriele Muccino, mentre Bova e Morales si sono detti onorati. “Per me – ha dichiarato Raul Bova – è un grande onore, un sogno, fare qualcosa in Calabria, per la Calabria, terra dove ho vissuto un’infanzia felice, e per i calabresi in tutto il mondo”.

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Un cortometraggio di Gabriele Muccino

Verrà girato da Gabriele Muccino un cortometraggio, incentrato sulle bellezze della Calabria e prodotto dalla Viola Film, con protagonisti i volti popolari di Raoul Bova e Rocío Muñoz Morales. Non sono mancate le polemiche, anche tra i cittadini su Facebook: alcuni la considerano solo un’operazione d’immagine. Punti di vista.

Il comunicato: Conferenza stampa con Muccino, Bova e Morales


“La Calabria non è in bianco e nero ma una moltitudine di colori. Per questo ho scelto Gabriele Muccino, il regista dell’amore, e spero che faccia innamorare tutti della Calabria”. Così il presidente della Regione Calabria Jole Santelli durante la conferenza stampa di presentazione dell’inizio delle riprese del cortometraggio sulla Calabria con il regista Gabriele Muccino e gli attori Raul Bova e Rocío Muñoz Morales.

Presenti, a Corigliano-Rossano, nella tenuta Favella della Corte, anche Alessandro Passadore della casa produttrice Viola Film e il vicepresidente Nino Spirlì.

Il presidente Santelli ha poi spiegato che “non si tratta di un progetto sul turismo ma della promozione della Calabria attraverso un lavoro emozionale con i colori, i sapori e i profumi della nostra terra, perché il nostro lavoro è emozionale: per fare politica ci vuole cuore”.

Muccino si è detto pronto: “Accetto la sfida. Gireremo come nomadi e racconteremo anche quello che non si vede. Racconteremo i sentimenti”. “La Calabria è una scoperta – ha aggiunto il regista – e io la trasformerò da protagonista. In questi giorni in giro per la Calabria ho visto cose, sentito racconti e narrazioni davvero sorprendenti che vanno oltre ogni immaginazione. Questa terra in questi anni si è raccontata molto poco. Ora ho esplorato tantissimo ma la Calabria è una regione enorme, difficile da conoscere interamente. Sono contento di essere qui e sono certo che questa sarà un’esperienza emozionante. Raul e Rocio mi accompagneranno in questa avventura”.

L’attrice spagnola per spiegare il suo rapporto con la Calabria “che finora – ha specificato – ho conosciuto attraverso i racconti di Raul”, ha detto che “l’energia e la sincerità emotiva della Calabria non capisci come, però ti arriva. Sensazioni che con questa opera vorremmo far arrivare anche a chi guarda questa terra da lontano”. “

Per me – ha dichiarato Raul Bova – è un grande onore, un sogno, fare qualcosa in Calabria, per la Calabria, terra dove ho vissuto un’infanzia felice, e per i calabresi in tutto il mondo”. E rivolgendosi al presidente Santelli ha affermato: “Tu hai reso possibile questo sogno e hai scelto Muccino, il più grande regista italiano”.

Il producer Passadore ha illustrato alcuni dettagli riguardanti le riprese “che – ha spiegato – dureranno sei giorni e toccheranno diversi luoghi tra lo Jonio e il Tirreno. Lavoreranno circa 70 persone, tutti professionisti, tra cui molti vincitori del David di Donatello“.

Infine il vicepresidente Spirlì, dopo aver sottolineato il progetto è stato condiviso da tutta la Giunta, ha suggerito di “raccontare i profumi ma anche le sensazioni, perché la terra della Calabria parla con i silenzi, che non sono omertà. Da noi si dice: tante parole diventano troppe, una è mezza detta e l’altra taciuta. Questa è una terra di commistioni che ti danno l’idea di cosa significhi essere calabresi. Noi siamo – ha concluso – come quella treccia che non si può stracciare. Questo va raccontato”.

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Redazione Reggio Calabria

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