Firma storica del quotidiano La Sicilia, veva 89 anni ed era ricoverato in ospedale perché positivo al Covid-19.
Scompare uno dei più bravi giornalisti siciliani e italiani che ha saputo raccontare i più importanti eventi di cronaca, politica, cultura, sport siciliani, nazionali e internazionali; maxiprocesso, le stragi di Capaci e Via D’Amelio, la Guerra nel Golfo, solo per ricordare alcuni dei suoi servizi. Molti i suoi articoli a sostegno del progetto di un Ponte sullo Stretto e dell’apertura del Casinò a Taormina. Se ne va con Zermo, un uomo e un collega sempre disponibile, protagonista assoluto di un giornalismo, quello della carta stampata, che ha vissuto dall’inizio alla fine. Un giorno lo accompagnai alla macchina – perché non aveva l’ombrello – e parlammo a lungo di molte cose, di Catania, del delitto Moro, di Giuseppe Fava, della mafia. Benedetta pioggia. Gli dissi, ma “Tony devi riguardarti”, usciva da un brutto periodo per la sua salute, e lui: “Io ho fatto un patto a vita, con la scrittura”. Promessa mantenuta, leggo – con piacere – che ha scritto della sua Catania fino a pochi giorni prima del ricovero.
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