La pubblicazione della Carta dei siti idonei per il Deposito nazionale delle scorie nucleari ha scatenato non poche polemiche. In Italia sono 67 le aree individuate, ritenute idonee ad ospitare i depositi. 7 le regioni interessate: Piemonte, Lazio, Toscana, Basilicata, Puglia, Sardegna e Sicilia. Ovviamente, non sono mancate le reazioni contrarie delle Regioni e dei Comuni. Anche dal Comune di Gela arriva un no forte e perentorio a qualunque ipotesi di stoccaggio di scorie nucleari in territorio Nisseno.
In Sicilia sono state individuate quattro aree, una di queste si trova tra Riesi e Butera.
Il nulla osta dei Ministeri dello Sviluppo e dell’Ambiente alla Sogin per la pubblicazione della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) è già arrivato, ma evidentemente nessuno ha preventivamente interloquito con i rappresentanti dei Comuni, dato che nessun Sindaco intende autorizzare un tale scempio.
“La Sicilia è una terra che dovrebbe vivere solo di turismo e di agricoltura, è una Isola ad alto rischio sismico e con un vulcano attivo. Com’è possibile che davvero a qualcuno sia venuta in mente una cosa del genere?” si chiedono gli assessori Terenziano Di Stefano, Ivan Liardi e Danilo Giordano e il presidente del consiglio comunale Totò Sammito, che, nel pomeriggio, hanno preso parte al sopralluogo e alla protesta indetti appositamente.
Una protesta iniziata da un’area di servizio sulla Gela-Caltanissetta e che si è poi spostata proprio nella zona “incriminata”, un territorio impervio e votato all’agricoltura nel quale insistono anche importanti aziende rurali.
“Stiamo parlando di una zona inaccessibile ai mezzi pesanti, con stradine strette e impercorribili – proseguono gli assessori e Sammito – in cui si andrebbero a devastare un intero ecosistema e terreni incontaminati adibiti a vigneti o coltivati a grano, che sono l’unica fonte di sostegno per tanti cittadini di Butera e Riesi”.
“Si tratta, senza dubbio, di una decisione presa senza rispettare alcun criterio e alcuna logica – aggiunge il Sindaco Lucio Greco – calata dall’alto da qualcuno che, probabilmente, non la conosce neanche questa zona. Non solo. Proprio lì scorre un fiume che da un lato si dirige verso Falconara ma dall’altro arriva a Manfria, quindi questa decisione ci tocca direttamente.
Sappiano i cittadini che, di concerto con gli altri Sindaci e la deputazione, intendiamo fare la nostra parte affinchè tale deposito non veda mai la luce”.
Domani è in programma un nuovo incontro tra tutti i Sindaci del comprensorio in videoconferenza, e anche i Presidenti dei Consigli Comunali stanno organizzando la loro protesta. “Siamo unanimemente contrari –concludono Greco, Di Stefano e Sammito – e pronti a tutte le azioni necessarie per proteggere i nostri territori”.
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