Impazza la polemica intorno alla scuola in tutta Italia. Le scuole pugliesi, cosi come in quasi tutte le Regioni, sono ripartite solo parzialmente, ma per molti mancano le giuste misure di sicurezza. E, così. mentre a Roma si protesta per poter tornare in classe e per non far spegnere intere generazioni di giovani studenti, con il Ministro della Pubblica Istruzione, Lucia Azzolina che approva, a Bari, il sindacato della scuola protesta per il modus operandi di Stato e Regione e chiede maggiore sicurezza all’interno degli istituti scolastici, altrimenti si vada avanti con la DaD al 100%. Questa è la posizione della Uil scuola Puglia sulle scuole pugliesi, idea ribadita a gran voce questa mattina sul lungomare a Bari. Una protesta contro l’ultima ordinanza di Emiliano, per chiedere una DaD al 100% anche nel primo ciclo, considerato che al momento non sussiste la possibilità di poter andare a scuola in presenza in sicurezza, né per i docenti, né per gli alunni e nemmeno per i collaboratori.
Una protesta per dire No alla scuola come servizio a domanda, No ad ulteriori responsabilità per i dirigenti scolastici, No alla scuola dell’infanzia in presenza (di nuovo colpevolmente dimenticata dall’ordinanza), e No alla Didattica Digitale Integrata. Quella che la Uil Scuola Puglia chiede per le scuole pugliesi sono presidi sanitari nelle scuole, potenziamento dei trasporti e vaccini per il personale scolastico. Gianni Verga, segretario generale di Uil Scuola Puglia, che in mattinata ha guidato la protesta del sindacato sul lungomare barese, si esprime così sul significato della protesta per le scuole pugliesi: “Le nostre richieste erano chiare e trasmettevano il grido di allarme che ci perviene dal personale scolastico tutto, ma prima il Governo e poi la Regione di fatto ci riportano al periodo prenatalizio, a fronte di contagi quasi raddoppiati. Basta con la scuola su richiesta -ha detto- una soluzione che sta creando confusione e disagi non solo alle scuole, ma anche a tante famiglie. Per ritornare alla didattica in presenza occorrono misure di accompagnamento, che al momento non ci sono. Verga ha concluso invitando la Regione “a usare il buonsenso e a non perseverare in decisioni che si stanno rivelando inadeguate a tutelare studenti e lavoratori della scuola”.
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