Prosegue il lavoro della magistratura per accertare le responsabilità sui reati consumati all’interno del cimitero di Sezze.
Le indagini preliminari, che sono state condotte dal pubblico ministero Valerio De Luca, si sono concluse, ed il procedimento riguarda 29 persone.
Come noto, le posizioni più delicate sono quelle di Fausto Castaldi e Maurizio Pamfili, rispettivamente ex custode del cimitero e responsabile comunale dei Servizi Cimiteriali.
Stando all’accusa, i due avrebbero creato una vera e propria organizzazione che gestiva tutti i servizi cimiteriali al posto della società pubblica Spl.
Gli altri indagati avrebbero, invece, posizioni più tangenziali. A partire dai titolari di tre agenzie funebri di Sezze, che dovevano sottostare ai dictat del custode. Quindi il titolare di una ditta edile che effettuava i lavori all’interno del cimitero ed un suo operaio. Due titolari di una marmeria ed un altro imprenditore. Tra gli iscritti nel registro degli indagati anche la titolare di un negozio di fiori, oltre ad una donna che, sempre su commissione di Castaldi, avrebbe fatto ‘sparire’, senza alcuna autorizzazione, alcuni cadaveri rendendo così possibile la vendita della tomba libera.
Da non trascurare la posizione di alcuni cittadini, tra cui l’ex vice sindaco ed un agente della municipale, che si sarebbero serviti dei ‘servigi’ del Castaldi per ottenere ‘posti’ al cimitero, bypassando le procedure burocratiche previste dalla legge.
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