“Bisogna prendere atto che l’Ucraina possa soccombere di fronte alla Russia, un nemico più forte e attrezzato per vincere la guerra – aggiunge il critico d’arte – la resistenza è nobile, poetica, bella, ma probabilmente non è opportuna. Comporterà una quantità di morti su entrambi i fronti ma in particolare su quelli degli innocenti ucraini”.
“Gli ucraini sono tenaci, duri. Hanno dalla loro parte la ragione di chi non ha fatto la prima mossa almeno visibile. Resistono, forti del loro orgoglio nazionale. Questo è comprensibile – conclude – si smetta di fare la guerra anche senza impuntarsi a bloccare il più forte, scegliendo invece una strada di conciliazione. Mi pare del tutto inutile fare una guerra di fronte ad un risultato scontato. Non siamo nell’Ottocento, un periodo nel quale c’era l’ansia di una ribellione risorgimentale. Non credo che questo sia lo stato d’animo delle persone le quali penseranno a salvare la pelle””.
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