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Una telecamera nascosta nella doccia: così spiavano infermiere e dottoresse nude nello spogliatoio

Pubblicato il 21 Marzo, 2023

Dopo il caso delle clienti spiate nude nella doccia di una palestra a Roma, ecco un altro caso molto simile che risale a qualche mese fa.

Nello spogliatoio femminile di un ospedale di Empoli dottoresse e infermiere, almeno 47, sarebbero state spiate di nascosto sotto la doccia dell’ospedale.

Le indagini sono giunte alla conclusione e sono state individuate 3 persone (un 40enne, un 36enne e un 57enne) accusate di aver installato una microcamera attraverso la parete dello spogliatoio femminile.

Dottoresse e infermiere spiate nella doccia: il meccanismo

Nel box doccia era stata installata una piccolissima microcamera, un puntino come lo hanno definito le varie operatrici sanitarie che si sono insospettite.

In seguito ad analisi più approfondite si è scoperto che la microcam era collegata ad un filo che, passando attraverso un muro, era attaccato ad un monitor che si trovava proprio nello spogliatoio degli addetti alla manutenzione.

Eseguire questo collegamento non è risultato neanche particolarmente complicato, dal momento che le pareti dei due spogliatoi sono confinanti.

Le indagini

I 3 indagati, tecnici di una ditta che si occupa della manutenzione degli impianti dell’ospedale, sono finiti nel fascicolo della Procura e ora rischiano fino a 4 anni di reclusione con l’accusa di interferenze illecite nella vita privata, con l’aggravante di aver commesso il fatto per “motivi abietti”.

Durante le indagini è stato usato anche il Dna per cercare tracce biologiche dei sospetti su una sonda utilizzata per cercare le rotture dei tubi, sulla quale è stato trovato proprio il Dna di uno dei 3 sospetti. Da quanto emerge la microcamera sarebbe rimasta nelle docce dal 15 al 18 giugno del 2022.

Le reazioni della Cgil Asl Toscana Centro

Come riporta La Nazione Simone Balducci, coordinatore della Funzione pubblica Cgil Asl Toscana Centro, si è espresso con parole molo dure: “Il fatto che finalmente siano stati individuati i responsabili è una notizia positiva. Adesso però ci auguriamo che vengano presi provvedimenti esemplari. Queste persone vanno licenziate. Sono soggetti che non possono stare in un ambiente di lavoro, qualunque esso sia”.

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