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Eitan Biran, unico sopravvissuto della tragedia della funivia del Mottarone, in cui hanno perso la vita 14 persone: tra loro i genitori e il fratellino del bambino, 12 settembre 2021. ANSA/ PER GENTILE CONCESSIONE DELLA FAMIGLIA BIRAN

Strage del Mottarone, il piccolo Eitan esce dal processo con una “buonuscita” di 3 milioni di euro

Pubblicato il 26 Febbraio, 2024

Eitan, il bimbo di 3 anni che fu l’unico sopravvissuto della strage del Mottarone, uscirà dal processo e riceverà un risarcimento da oltre 3 milioni di euro. La notizia è stata comunicata dal suo legale, l’avvocato Fabrizio Ventimiglia, che ha anche annunciato che ritirerà la richiesta di costituzione di parte civile formulata lo scorso gennaio. Il nonno di Eitan, finito al centro di un “giallo” per il rapimento del piccolo, a gennaio del 2024 chiese di fare il meglio per il nipote. Richiesta che è stata accontentata, dal momento che il piccolo non sarà dunque parte civile nel processo.

Nel crollo della cabina lungo la funivia Stresa-Mottarone, tragedia risalente a maggio del 2021, il bimbo che oggi ha 9 anni perse tutta la famiglia: il padre, la madre, il fratellino e i bisnonni materni. In totale ci furono 14 vittime, tra cui anche un bambino di 5 anni.

La soddisfazione dell’avvocato

Nella seconda udienza preliminare nel processo per la strage del Mottarone, in programma domani a Verbania, il giudice dovrà decidere se mandare a processo 6 persone e 2 società per i quali la Procura di Verbania ha chiesto il rinvio a giudizio.

Intanto l’avvocato di Eitan ha espresso la sua soddisfazione: “Come auspicato nelle settimane scorse si è arrivati alla definizione di accordi transattivi che coinvolgono tutte le parti in causa, persone fisiche e giuridiche”.

L’avvocato ha poi ringraziato i colleghi che assistono gli indagati, poiché “hanno offerto un contributo importante per garantire un futuro sereno, sotto un profilo economico, a Eitan”. Ventimiglia ha inoltre evidenziato che hanno “doverosamente anteposto l’interesse del bambino a restare fuori dal processo e allontanarsi dal clamore mediatico” rispetto alle “logiche difensive processuali, che avrebbero comportato tempi fisiologicamente più lunghi. Eitan doveva uscire il più velocemente possibile da questa vicenda e così è stato”.

L’obiettivo era quindi far uscire il bambino dal processo il prima possibile, con un risarcimento congruo alla perdita subita, per evitare che rimanesse troppo a lungo sotto i riflettori mediatici.

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