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Suviana

Strage di Suviana, Vincenzo, Pavel e Mario: il papà da soli tre mesi, il padre di due gemelli e il nonno (VIDEO)

Pubblicato il 11 Aprile, 2024

Vincenzo era padre da soli tre mesi, un lavoratore schivo e gentile, Pavel lascia due figli gemelli quasi adolescenti, Mario era un consulente esperto, nonno di cinque nipoti. Sono i tre morti accertati della strage di Suviana, investiti in pieno dall’esplosione sommersa della centrale idroelettrica di Bargi.

Tutti erano tecnici di una ditta esterna alla Enel Green Power proprietaria dell’impianto e venivano da fuori regione. Trasfertisti, così come gli altri quattro lavoratori dispersi – tra i quali un maestro del lavoro insignito dal Quirinale – per le cui ricerche i vigili del fuoco sono impegnati in operazioni molto complesse nei piani interrati dell’impianto, a meno 30-40 metri sotto il livello dell’acqua. I corpi recuperati sono finora tre.

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La vittima più giovane si chiamava Vincenzo Franchina, 36 anni, ed era originario di Sinagra, un piccolo comune del Messinese che si è stretto nel dolore attorno a una famiglia molto riservata. Era padre da appena tre mesi e con sua moglie, una infermiera del Gaslini, viveva a Genova. Da poco avevano celebrato il primo anniversario di nozze.

Era invece nonno Mario Pisani, 73 anni, il più anziano dei tre. Originario del tarantino, di San Marzano di San Giuseppe. Era un ex dipendente Enel e ora, probabilmente, era impegnato come consulente con la sua esperienza di esperto di impiantistica. Lascia la moglie, tre figli e cinque nipoti, da qualche anno risiedeva in un Comune del nord.

Pavel Petronel Tanase aveva 45 anni, era originario della Romania e dal 2000 risiedeva a Settimo Torinese. Sposato e con due gemelli che frequentano la scuola media. Lavorava per una ditta esterna negli impianti della centrale di Bargi, dove era previsto un collaudo.

Hanno fra i 37 e i 68 anni i quattro lavoratori che ancora risultano dispersi. Paolo Casiraghi, 59 anni, di Milano, lavorava per la Abb di Sesto San Giovanni. Alessandro D’Andrea, 37 anni, di Pontedera, tecnico specializzato con numerose esperienze anche all’estero, dipendente di Voith di Cinisello Balsamo (Milano). Adriano Scandellari, 57 anni, nato a Padova e residente a Ponte San Nicolò (Padova), lavoratore specializzato di Enel Green Power nella funzione di O&M Hydro. Era stato insignito da poco con la stella al merito per il lavoro dal capo dello Stato, Sergio Mattarella. Vincenzo Garzillo, 68 anni, di Napoli, in pensione da un anno, con un profilo professionale alto, esperto nella riattivazione dei macchinari di centrali idroelettriche.

Intanto, si indaga per disastro e omicidio colposo: sono i reati ipotizzati nell’inchiesta aperta dalla procura di Bologna

Verifiche sul collaudo e sui subappalti, l’ipotesi dell’errore umano. Rabbia dei sindacati contro il lavoro che uccide ancora: “Non si sa per chi lavoravano le vittime”. Tutta Bologna in piazza per dire basta alle morti sul lavoro. 

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