Dopo i tafferugli avvenuti a Milano nel pomeriggio di sabato 10 aprile, durante la produzione di un video del rapper Neima Ezza, 13 ragazzi (di cui 3 minorenni) e lo stesso rapper sono indagati per manifestazione non preavvisata, violenza e resistenza a pubblico ufficiale aggravate, nonché per porto d’armi per un maggiorenne. Nelle prime ore di venerdì 16 aprile, la Polizia ha eseguito 13 decreti di perquisizione domiciliare, su disposizione del sostituto procuratore Alberto Nobili, coordinatore del pool antiterrorismo della Procura, e Ciro Cascone, procuratore presso il Tribunale per i Minorenni. Indagato e perquisito anche il rapper Baby Gang, era con Neima Ezza a girare il video.
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