Messina Denaro creò il partito Sicilia Libera dopo Tangentopoli
C’era Matteo Messina Denaro dietro il partito Sicilia Libera, il movimento che avrebbe dovuto aggregare
C’era Matteo Messina Denaro dietro il partito Sicilia Libera, il movimento che avrebbe dovuto aggregare
I Carabinieri della compagnia di Partinico hanno individuato un uomo che, pur essendo stato condannato
Questa mattina (6 Agosto), a Palermo in piazza Giovanni Paolo II prima e presso la chiesa del SS. Salvatore dopo, si sono svolte le cerimonie di commemorazione del 36° anniversario degli omicidi di mafia del vice questore aggiunto Ninni Cassarà e dell’agente di Polizia di Stato Roberto Antiochia. Alle celebrazioni ha partecipato anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. DI seguito le sue dichiarazioni raccolte in un video:
Altro blitz antimafia a Palermo, 8 gli arrestati.
A 29 anni dalla strage di Via D’Amelio, sono ancora molti i misteri e i fatti poco chiari che circondano quel terribile episodio.
Queste le conclusioni alle quali era giunto il Giudice Giovanni Falcone circa il delitto di Piersanti Mattarella, ex Presidente della Regione Siciliana e fratello dell’attuale capo dello stato. Le rivelazioni di Falcone alla commissione Antimafia del 22 Giugno 1990 sono state desecretate oggi dalla stessa commissione.
Esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare per undici indagati (9 in carcere, uno agli arresti domiciliari e uno con obbligo di dimora nel comune di residenza),per i Carabinieri del comando provinciale di Palermo. Per gli undici indagati l’accusa è quella (a vario titolo) di associazione mafiosa, detenzione di stupefacenti, favoreggiamento personale e tentata estorsione,
“Accettò con coraggio e spirito di abnegazione un incarico che altri avevano declinato. Alfonso Giordano sarà ricordato per sempre come il presidente del primo maxiprocesso alla mafia, spartiacque nella lotta dello Stato a Cosa Nostra. La Sicilia perde un magistrato di altissimo valore”.
85 misure cautelari eseguite stamattina (5 Giugno) all’alba dal Comando Provinciale di Palermo e dalla Direzione Investigativa Antimafia. Gli 85 indagati, di cui adesso 63 in carcere, 18 agli arresti domiciliari e 4 sottoposti ad obblighi di dimora e presentazione alla polizia giudiziaria, sono stati ritenuti avario titolo responsabili di delitti di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione magiosa, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, reati di materi di armi, droga, estorsione e corruzione.
La procura di Palermo ha chiesto la condanna a 7 anni e 4 mesi per l’ex senatore di Forza Italia Antonio D’Alì. L’accusa per D’Alì è quella di concorso esterno in associazione mafiosa.
L’Ufficio Misure di Prevenzione Patrimoniali della Divisione Anticrimine della Questura di Palermo ha eseguito un provvedimento di confisca dei beni a N. Pecoraro. I beni in questione, per altro già sequestrati una volta nel 2019, hanno un valore complessivo stimato di 300.000 mi la euro. Nello specifico, si tratta del panificio Pecoraro nel quartiere Noce, e di due immobili nel quartiere Sperone.
I Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania hanno svolto una articolata attività a tutela della spesa pubblica e a contrasto patrimoniale della criminalità organizzata di tipo mafioso, che ha permesso di individuare in tutta la provincia etnea, complessivamente, 19 imprenditori,
Al termine della requisitoria, il sostituto procuratore generale di Palermo, Sergio Barbiera ha chiesto alla corte d’assise d’appello di confermare le condanne inflitte in primo grado a boss, ex carabinieri e politici imputati di minaccia a Corpo politico dello Stato al processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia.
Aveva costruito un complesso turistico sul litorale di Campobello di Mazara e riciclava denaro per i clan del mandamento di Mazara del Vallo (Trapani). Adasso, dopo la sentenza del Tribunale di Trapani del 2016, sono stati confiscati all’imprenditore di Monreale (Palermo) beni per cento milioni di Euro.
In 15 del mandamento di Brancaccio tornano liberi a seguito della dichiarazione di nullità del decreto che ne aveva disposto il rinvio a giudizio. A deciderlo è stata la Corte d’appello di Palermo. Il primo grado del processo si era concluso con pene molto severe a carico degli imputati.
L’assessore regionale all’istruzione e alla formazione professionale, Roberto Lagalla ha espresso, ieri (23 Maggio) in occasione della giornata di commemorazione della strage di Capaci, grande sinergia e voglia di collaborazione tra Regione Siciliana e ministero dell’Istruzione, affinché la scuola sia sempre più lo strumento principe per formare le nuove generazioni, educare alla legalità e affrontare con coraggio la cultura mafiosa.
A 29 anni dalla strage di Capaci, le associazioni catanesi Nuova Acropoli e CittàInsieme organizzano per il prossimo weekend alcuni appuntamenti online e dal vivo per ricordare chi, con la vita, ha testimoniato la lotta alla mafia, al malaffare, e difeso valori imprescindibili come la civile convivenza, l’onestà e il rispetto delle regole.
I Carabinieri della “Squadra Lupi” del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale, in esecuzione di un
«La determinazione e la coscienza civile dimostrate dal cavaliere Giuseppe Condorelli sono un’ulteriore eccellenza siciliana,
Nel Marzo 2019 Giuseppe Condorelli, amministratore unico della storica azienda di prodotti dolciari, ricevette a casa sua minacce di stampo mafiose, lui denunciò senza pagare il pizzo e ieri (4 Maggio) finalmente, grazie all’operazione Sotto scacco sono stati arrestati a Catania, insieme ad un totale di quaranta, anche gli esponenti del clan di Belpasso che minacciò proprio Condorelli.
Ha commentato così, tramite una nota ufficiale, il procuratore aggiunto Gabriele Paci in merito a quanto ha dichiarato Maurizio Avola, mafioso catanese, ieri sera (Martedì 28 Aprile) sulla trasmissione “Mafia. La ricerca della verità” andato in onda sul canale La7. Durante la trasmissione Avola ha dichiarato la sua partecipazione alla strage di Via D’Amelio che ha tolto la vita al giudice Paolo Borsellino e alla sua scorta.
Il Giudice dell’udienza preliminare ha rinviato a giudizio per corruzione elettorale Stefano Pellegrino, deputato regionale di Forza Italia e presidente della commissione Affari istituzionali dell’Ars. Pellegrino era stato indagato nell’ambito dell’inchiesta dei carabinieri di Trapani che portò al fermo di tre imprenditori accusati di aver finanziato la famiglia del boss latitante Matteo Messina Denaro.
TV2000, in occasione della beatificazione di Rosario Angelo Livatino che si terrà nella Cattedrale San Gerlando di Agrigento, Domenica 9 Maggio, trasmetterà in prima serata il documentario ‘Picciotti, che cosa vi ho fatto?’ in collaborazione con il Centro per la Cultura e la Comunicazione dell’Arcidiocesi di Agrigento.
Le mani delle cosche calabresi sono arrivate anche in Toscana su appalti e concerie. Indagati
Stamani intorno alle 14,00 strade chiuse al traffico per installare un set cinematografico in pieno centro storico tra via Matteotti e via S. Antonio Abate dove si trova, davanti all’ingresso del palazzo municipale, un murales che ricorda i giudici Falcone e Borsellino.
Condannato all’ergastolo dal gup di Palermo il boss Nino Madonia, accusato del duplice omicidio del poliziotto Nino Agostino e della moglie Ida Castelluccio, uccisi il 5 agosto 1989. Il processo si è svolto con rito abbreviato.
Il Tribunale di Palermo – sezione Misure di Prevenzione -, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia (Dda) del capoluogo, ha sequestrato il patrimonio di 150 milioni di euro dell’imprenditore Carmelo Lucchese, 53 anni, che opera nel settore della grande distribuzione alimentare.
Questa mattina personale della Squadra Mobile di Latina e del Servizio Centrale Operativo della Polizia
Clan mafiosi siciliani: decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla procura della Repubblica
Su disposizione della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, i Carabinieri del Nucleo Operativo della
41esimo anniversario dell’omicidio di Piersanti Mattarella, ucciso a Palermo il 6 gennaio 1980 dalla mafia.
Toscana terra di riciclaggio e investimenti da parte delle mafie. Lo rivela il rapporto 2020