A circa 60 metri dal fotografo, l’uomo, con una giacca arancione addosso, è rimasto immobile tra i resti, incurante della pioggia e del freddo. Stringeva una mano nella sua, che spuntava tra le macerie.
Così Adem ha iniziato a scattare l’immagine che poi ha fatto il giro del mondo, diventata simbolo della tragedia: un padre che tiene per mano la figlia morta, come a non volerla lasciare sola. Come se stringendola, riuscisse a non farla andare via veramente, strappata alla vita dalla terra che ha tremato.
Mentre Adem scattava, l’uomo lo seguiva con lo sguardo. “Fai delle foto a mia figlia”, ha sussurrato in direzione del fotoreporter, la voce rotta e tremante. Solo per un attimo, ha lasciato la mano per mostrare al fotografo il luogo dove giaceva sua figlia di 15 anni, prima di riprenderla immediatamente.
Adem gli ha poi chiesto il suo nome e quello della sua bambina. “Mia figlia, Irmak”, ha risposto il padre, Mesut Hancer.
“Parlava con difficoltà, a voce molto bassa”, ha raccontato ancora il fotoreporter.
“Era difficile fargli altre domande poiché i residenti intorno a lui chiedevano alle persone di rimanere in silenzio, in modo che potessero sentire le voci dei possibili sopravvissuti intrappolati sotto le macerie”.
In quel momento, Adem ha subito pensato che quell’immagine potesse riassumere tutto il dolore delle vittime del terremoto, senza tuttavia immaginare l’impatto che avrebbe avuto: ripresa dalla stampa di tutto il mondo, diventata virale sui social network, condivisa centinaia di migliaia di volte da internauti sconvolti.
Adem ha ricevuto migliaia di messaggi, per esprimere solidarietà e la loro commozione di fronte al dolore di questo padre, orfano della figlia.
“Penso che sia una foto che rimarrà impressa nella mia memoria. Molti mi hanno detto che non dimenticheranno mai questa immagine”. Nemmeno lui.
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