Treviso, in pensione dal 1° dicembre il dottor Antonio Farnia primario di anestesia e rianimazione del Ca’ Foncello

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12.11.2021 – Andrà in pensione il 1° dicembre, il dottor Antonio Farnia, direttore dell’Unità operativa complessa di anestesia e rianimazione del Ca’ Foncello.

Il dr Farnia, dopo la laurea e la specializzazione in anestesia e rianimazione all’Università degli Studi di Padova, ha iniziato il suo percorso professionale all’ospedale di Treviso nel luglio del 1988.

Nel 2008 ha assunto la responsabilità dell’Unità operativa semplice di anestesia di elezione e d’urgenza del nosocomio trevigiano assumendo, dal 2010, anche il compito di coordinatore clinico di tutte le sale operatorie del Ca’ Foncello (24 sale operatorie, oltre 100 sedute operatorie settimanali).

Dal gennaio 2015 al giugno 2016 ha diretto il Reparto di anestesia e rianimazione e terapia intensiva dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre, per poi rientrare a Treviso assumendo, nel luglio 2016 la direzione di anestesia e rianimazione del Ca’ Foncello.

Il dr Farnia è inoltre, dal 2016, direttore del dipartimento strutturale di direzione di pronto soccorso, anestesie e terapie intensive degli ospedali di Treviso e Oderzo.

Accanto all’attività clinica il dr Farnia ha svolto anche attività di insegnamento ai corsi di laurea in ostetricia, in infermieristica e in tecniche di diagnostica per immagini e radioterapia dell’Università degli studi di Padova, sede di Treviso.

“Al dr. Antonio Farnia rivolgo il mio personale grazie e quello di tutta l’Azienda per la grande professionalità con cui ha diretto la “sua” unità operativa e il dipartimento – commenta il direttore generale, Francesco Benazzi -. Ci lascia, purtroppo, un grande professionista che ha lavorato, in particolare in questi ultimi due anni resi difficili dalla pandemia, con abnegazione, generosità, dedizione, sempre in uno spirito di squadra, coniugando professionalità, umanità e capacità relazionali. A lui va la profonda gratitudine di tutti noi”.

“Il ringraziamento va rivolto da me alla mia Azienda – dice il dr. Farnia – che mi ha fatto sempre sentire a casa, e mi ha dato sempre la sensazione di lavorare in un grande ospedale – dice il dr. Farnia –. Non sono le persone che fanno grandi risultati ma la squadra e qui lo spirito di gruppo e il senso di appartenenza è molto sviluppato. Ringrazio tutte le persone di questo ospedale con cui ho avuto la fortuna di lavorare, dal direttore generale (grande condottiero) e tutta la direzione strategica che ci ha permesso di fronteggiare un’emergenza senza eguali in questi due anni. Ringrazio poi tutte le altre figure, i miei colleghi anestesisti, fantastici professionisti, i miei grandissimi chirurghi, i coordinatori infermieristici e i miei infermieri, sia delle Terapie Intensive sia delle sale operatorie, professionisti eccellenti ed eclettici, disponibili a cambiare ruolo in poche ore e con i quali qualsiasi difficoltà può essere affrontata e risolta; grazie a tutti i medici di qualsiasi specialità con cui il lavoro è sempre stato occasione di apprendimento e confronto costruttivo; grazie ai fisiatri e fisioterapisti e grazie al gruppo dell’ingegneria clinica e tecnologie sanitarie e ai servizi tecnici dell’ospedale per la collaborazione indefessa e la grande qualità; inoltre grazie alle mie segretarie, ai farmacisti e a tutti gli amministrativi, tecnici, ostetriche, OSS, suore, portantini, portieri dell’ospedale che sono stati parte della mia famiglia in quasi 35 anni di lavoro. Se posso “rubare” un altro piccolo spazio – aggiunge Farnia – vorrei esaltare due cose di cui sono estremamente orgoglioso. Il servizio di partoanalgesia da me introdotto e offerto ora gratuitamente a tutte le partorienti che ne fanno richiesta, non è stato semplice ma con la grandissima curiosità per le novità e dedizione dei medici del mio gruppo è stato reso realtà. Tengo a sottolineare, inoltre, l’elevatissima qualità dell’anestesia praticata in questo ospedale: la modalità di somministrazione adottata da almeno 10 anni dal nostro gruppo, con sistemi informatici ultramoderni, garantisce la massima qualità e sicurezza per il paziente”.

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Redazione Treviso 1

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