Il ragazzo, invece, è stato affidato ai servizi sociali e inizierà un percorso di recupero psicologico.
A segnalare le violenze, frutto di una situazione di degrado e violenza familiare, è stata la titolare di un pubblico esercizio a Trieste che aveva sospettato i maltrattamenti ed ha allertato i militari.
I primi elementi raccolti hanno fin da subito avallato i sospetti e, anche grazie alla tempestiva azione della Procura della Repubblica, sono immediatamente scattate le indagini del Nucleo Investigativo.
Le intercettazioni ambientali attivate nell’abitazione hanno reso in brevissimo tempo prova dell’orrore subito dal minorenne.
In questo modo la donna era riuscita a evitare in passato una condanna per analoghi fatti. A rendere il quadro ancora più drammatico la situazione di degrado igienico in cui versava l’abitazione.
Unico spiraglio di luce nell’incubo scoperto, il lodevole comportamento della esercente che ha richiamato l’attenzione dei carabinieri sulla vicenda £e che speriamo – aggiunge in una nota il Comando provinciale dell’Arma – rappresenti un esempio da imitare”.
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