Pubblicato il 2 Maggio 2025
Washington annuncia lo stop ai negoziati diretti
Gli Stati Uniti non intendono più intervenire direttamente nei negoziati tra Russia e Ucraina. Dopo mesi di trattative senza risultati concreti, Washington ha deciso di interrompere le missioni diplomatiche con l’obiettivo di mediazione, lasciando le due nazioni responsabili di trovare un’intesa.
“Non voleremo più in giro per il mondo a mediare”, ha dichiarato il segretario di Stato Marco Rubio, rendendo nota la nuova posizione dell’amministrazione Trump. “È un problema che riguarda Mosca e Kiev. Spetta a loro trovare soluzioni concrete”, ha aggiunto, facendo eco alle parole del vicepresidente J.D. Vance, che ha ribadito: “È il momento che le due parti si incontrino e pongano fine al conflitto”.
Una rottura o solo una nuova strategia?
Non è chiaro se si tratti di un vero ritiro o di una mossa strategica. Donald Trump, già in passato, aveva espresso frustrazione nei confronti della Russia, accusando Putin di prenderlo in giro, ma mai aveva fatto un passo tanto netto. Questa volta, però, la sospensione della mediazione appare definitiva, anche se restano aperti canali informali e azioni dietro le quinte.
Nel frattempo, dopo l’accordo sulle terre rare firmato con Zelensky, gli Stati Uniti hanno sbloccato vendite dirette di armamenti all’Ucraina per oltre 50 milioni di dollari, rafforzando comunque il legame con Kiev sul piano militare.
Mosca annuncia un cessate il fuoco e prepara la parata del 9 maggio
Sul fronte russo, Vladimir Putin ha proclamato un cessate il fuoco dall’8 al 10 maggio, affermando di essere in attesa di un segnale concreto da parte di Kiev, dopo quella che molti hanno definito una “tregua farsa” durante la Pasqua.
Parallelamente, il Cremlino si prepara alla grande parata militare del 9 maggio, che celebrerà l’80° anniversario della vittoria sulla Germania nazista. Attesi circa 20 leader internazionali, tra cui il presidente cinese Xi Jinping.
Gli Stati Uniti si defilano, ma restano attivi dietro le quinte
La decisione americana non segna un abbandono totale del dossier. Washington continuerà a monitorare e influenzare il processo negoziale in modo non ufficiale, consapevole dell’importanza strategica della questione ucraina per l’equilibrio internazionale.