L’incrociatore missilistico russo Moskva, divorato dalle fiamme e che Kiev aveva rivendicato di aver colpito, “ha perso stabilità ed è affondato mentre veniva rimorchiato durante una tempesta”.
Ad ammetterlo il ministero della Difesa russo, che spiega che la nave “ha perso stabilità a causa del danno allo scafo”. Danno, però, che viene attribuito da Mosca all’incendio seguito all’esplosione delle munizioni” trasportate a bordo.
Con il Moskva, si teme possa essere finita negli abissi anche una testata nucleare che, secondo voci non confermate, avrebbe fatto parte del suo arsenale.
Comunque si tratta di un duro colpo per la flotta militare russa, così come il Pentagono non ha mancato di rimarcare, pur ammettendo di non poter verificare in “modo indipendente” se l’incrociatore russo nel Mar Nero sia stato colpito da un missile dell’Ucraina.
Perché resta la duplice narrazione.
Quel che è certo è lo scoppio di un incendio a bordo del Moskva, orgoglio della flotta russa, entrato in servizio nel 1983 come incrociatore contro gli incrociatori, una “corazzata dei mari” invincibile.
Incendio che secondo fonti di Kiev si doveva a due missili sparati dalla marina Ucraina, missili peraltro di fattura Ucraina.
Secondo il Cremlino invece si tratta di un incendio accidentale, causato da un errore dei marinai che avrebbero dato sostanzialmente fuoco ad un incrociatore stracarico di esplosivi.
Secondo Kiev la riparazione era ormai impossibile. Secondo iniziali rilievi del Pentagono suffragati dalle parole Russe l’incrociatore era stato rimorchiato per riparazioni.
La conferma ieri sera: è affondato l’Incrociatore Russo Moskva. Non è mai arrivato al porto di Sebastopoli. Secondo i Russi avrebbe perso stabilità durante il trasporto a causa dei danni dell’incendio e di una non meglio precisata tempesta.
Cambiando l’ordine dei fattori non cambia il risultato: è affondato l’Incrociatore Russo Moskva.
E con esso l’orgoglio della flotta Russa.
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