Ucraina, rischio incidente nucleare: i piani di Italia e Ue

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La tensione nel cuore d’Europa resta alta e l’Ue incoraggia gli Stati membri a compiere una serie di operazioni per fronteggiare le conseguenze di un possibile incidente nucleare. Non solo. Starebbe elaborando anche un piano per affrontare possibili attacchi chimici o biologici. L’allarme è stato pubblicato dal Financial Times.

Il quotidiano britannico elenca anche le linee guide dell’Ue per fronteggiare un eventuale incidente nucleare.

L’Unione europea ha accelerato i piani per “migliorare la risposta dei Paesi in caso di incidente nucleare” e lo ha fatto incoraggiando gli Stati membri ad “aumentare le scorte di pillole di iodio, tute protettive e altri medicinali“. L’Ue starebbe lavorando anche a piani per affrontare possibili conseguenze di attacchi chimici e biologici.

Le raccomandazioni della Commissione europea sono arrivate dopo che il presidente russo Vladimir Putin ha ipotizzato l’utilizzo dell’arsenale nucleare nel caso in cui la Russia fosse “minacciata“. E dopo che gli Usa hanno lanciato l’allarme riguardo il possibile uso di armi chimiche e biologiche in Ucraina.

Così come riferisce un portavoce della Commissione europea al Financial Times, i piani Ue sarebbero precedenti all’invasione in Ucraina. Ma il portavoce stesso avrebbe confermato che l’obiettivo dell’esecutivo europeo è quello di aumentare la preparazione nell’area delle minacce chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari.

Negli scorsi giorni, anche l’Italia ha aggiornato il piano nazionale per la gestione delle emergenze radiologiche e nucleari. Uno dei punti del piano, riguardava le pillole di iodio.

Nel testo, si trovano consigli in caso di disastro ambientale dovuto alla guerra in Ucraina. Tra le misure indicate, il riparo al chiuso” con il consiglio alla popolazione di “restare nelle abitazioni con porte e finestre chiuse e i sistemi di ventilazione e condizionamento spenti, per brevi periodi di tempo. Con un limite massimo ragionevolmente posto a due giorni”.

Nel nuovo Piano di sicurezza si parla anche di “iodoprofilassi“, monitoraggio della contaminazione personale, controllo della filiera produttiva (con l’indicazione di eventuali restrizioni al commercio di determinati prodotti agroalimentari) e limitazione all’importazione di beni e derrate alimentari.

Ma sulla somministrazione di pillole di iodio, gli esperti lanciano l’allarme: il fai-da-te è da evitare. “È molto importante – ha spiegato Sebastiano Venturi, medico esperto di igiene pubblica – assumere le compresse allo iodio in dosi opportune e non come preventivo in assenza di radioattività”.

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Redazione Nazionale

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