Pubblicato il 16 Marzo, 2022
“Amici abbiamo buone notizie. È appena finita l’operazione speciale della liberazione del sindaco di Melitopol, Ivan è al sicuro. Insieme al presidente e al capo dell’ufficio abbiamo appena parlato con lui. Voglio solo dire che noi non abbandoniamo i nostri”, così Kyrylo Tymoshenko, vice capo di Stato maggiore di Kyiv e dirigente molto vicino al presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Si erano perse le tracce. Negli ultimi giorni si era parlato di un suo trasferimento forzato a Lugansk, prigioniero dei soldati inviati dal Cremlino.
Non si hanno, al momento, ulteriori notizie su come sia stato liberato. Di certo Fedorov è tornato libero e al sicuro.
Durante la sua assenza forzata, Mosca si era immediatamente prodigata nella sostituzione. Subito dopo il rapimento la Russia aveva imposto Galina Danilchenko come sindaca di Melitopol. E fin dal suo primo messaggio era palese la sua linea filo-russa: dall’annuncio del prossimo arrivo, in televisione, esclusivamente dei media controllati dal Cremlino alla richiesta ai cittadini di interrompere tutte le manifestazioni contro l’invasione russa e abituarsi “alla nuova realtà”. Una sindaca non eletta al posto di un primo cittadino democraticamente eletto.
Nei prossimi giorni, dunque, Fedorov dovrebbe riprendere in mano tutte le funzioni derivanti da quel mandato interrotto dai russi.
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