Un allarme lanciato dal presidente di Volontarinsieme Treviso, Alberto Franceschini, che afferma:
“E’ necessario tener presente nella priorità di somministrazione del vaccino alle categorie più esposte ed essenziali per la tutela sociale quella parte del volontariato, che a oggi è stato dimenticato, pur operando in prima linea nel tentativo di aiutare i trevigiani più fragili. Faccio riferimento alle associazioni che si dedicano non solo ai trasporti sociali o alla consegna di generi di prima necessità, ma a chi si prende cura degli anziani e delle persone con disabilità, e sostiene le persone affette da patologie”.
Il volontariato della Marca nella seconda fase della pandemia si è fatto carico di buona parte l’assistenza territoriale, considerato anche l’impatto dei contagi sul sistema sociosanitario.
“Ricordiamo che i volontari sono prima di tutto persone che in questa difficile situazione si trovano ad affrontare, come tutti, i rischi di salute connessi” continua Franceschini che conclude:
“Non è tanto essere vaccinati qualche giorno prima o dopo – continua il presidente dell’associazione – quanto dover rilevare come il volontariato stia a cuore alla Regione e alla nostra Ulss”.
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