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Arisa

Violenza contro le donne, lo sfogo di Arisa dopo gli insulti ricevuti

Pubblicato il 26 Novembre, 2022

Ieri si è festeggiata la giornata mondiale contro la violenza sulle donne e Arisa lo ha fatto a modo suo. La cantante genovese, nell’ultimo periodo, ha fatto parlare molto di sé soprattutto per certe sue dichiarazioni e alcune sue foto, o post suo social, molto particolari. Per ricordare quanto una donna può essere ancora vittima di violenza, di tutti i tipi, Arisa ha voluto pubblicare alcuni insulti che ogni giorno riceve suo social e lo ha fatto senza nascondere i nomi degli haters. Un gesto forte, quindi, ma significativo per dare un suo contributo alla lotta ad ogni forma di violenza. “Brutta era e brutta è rimasta, nonostante i ritocchi“; “Volgarotta da quattro soldi“; “Hai una carriera da pornostar“; “Se non si hanno più meriti professionali, si mette il c*** al vento”. Sono questi gli insulti che si leggono e che la cantante e attrice ha voluto mostrare a tutti. Per giustificare la sua scelta di pubblicare questo commenti, poi, Arisa ha pubblicato un post a corredo degli screenshot dei suoi haters. “Bando ai vittimismi, certe cose non mi feriscono più”. Esordisce in questo modo nel suo duro sfogo contro i cosiddetti “odiatori del web”.

Arisa contro la violenza, ecco il contenuto del suo post

Il suo post simbolico, apparso sul suo profilo Instagram, contro ogni forma di violenza continua poi in questo modo, con un messaggio molto forte ed importante: “Ma esco allo scoperto volentieri volendo dare il mio contributo per combattere questo atteggiamento di odio che imperversa sui social senza alcuna censura. Sono davvero brutte le cose che scrivete, ma ancora più brutto è che voi le pensiate. Se chiunque scrivesse cose così pesanti a vostra figlia, a vostra madre, a un’amica a cui tenete, come reagireste? Ve lo dico io, molto male. E qualcuno potrebbe rispondere: “ma mia figlia non si mette con le chiappe al vento sui social”… Può darsi. Ma il diritto di offesa che pensate di avere a ragion veduta ha lo stesso principio di chi, ad esempio, esercita violenza fisica contro una donna vestita in minigonna. E il fatto che alcune delle offese che si leggono provengano da donne come me mi dice che siamo messe male. Peccato, la strada per la libertà è ancora lunga forse perchè non sappiamo ancora bene che cos’è, o forse alcuni di noi non hanno ancora il coraggio di essere davvero liberi”.

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