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Violenza in campo. Colpisce l’arbitro con un cazzotto, nei guai 16enne

Pubblicato il 4 Aprile, 2022

Dopo gli episodi poco edificanti dei mesi scorsi avvenuti sugli spalti, ancora violenza in campo all’interno di un match dei campionati dilettantistici della provincia leccese. Uno dei mali del calcio italiano, pieno di problemi e che si lecca le ferite per il secondo mondiale consecutivo che guarderà da casa, purtroppo, è senza dubbio anche quello legato alla violenza inaudita che, ormai troppo spesso, viene riservata nei confronti dei direttori di gara nei campi di periferia e nelle serie minori. Genitori, tifosi (se così si possono definire), arbitri e dirigenti, ma anche, purtroppo come in questo caso, calciatori che si macchiano di episodi vergognosi che ormai fanno il giro del Mondo e del web, continuando a dare un’immagine pessima del calcio e dello sport italiano. L’ultimo inquietante episodio di violenza in campo si è verificato ieri pomeriggio a Bagnolo del Salento, al termine del match tra i padroni di casa e il Soccer Guagnano, valevole per il campionato di terza categoria provinciale. Secondo quanto ricostruito dall’arbitro della Sezione Aia di Lecce, infatti, nel post gara, a causa di un’emulsione comminata ad un giocatore della squadra ospite, un compagno di squadra, che aveva trascorso tutti i 90′ in panchina, avrebbe raggiunto il direttore di gara a centrocampo e gli avrebbe sferrato un pugno tra tempia e orecchio, mandandolo a terra.

Violenza in campo, per il 16enne si prospetta una lunga squalifica

L’episodio di violenza in campo ha interrotto, purtroppo, una gara che filava via liscia senza particolari problemi, terminata 1-0 per i padroni di casa e con solo due ammoniti durante tutto il match. Dopo il pugno sarebbero intervenuti dirigenti e accompagnatori delle due squadre che hanno allontanato l’autore del gesto e soccorso l’arbitro rimasto stordito sul terreno di gioco. Nella caduta il direttore di gara leccese avrebbe riportato anche alcune escoriazioni al braccio e alla mano. L’arbitro, aiutato a rialzarsi da alcuni dirigenti, dopo aver ricevuto le prime cure, ha fatto rientro nel suo spogliatoio. Da qui, avrebbe avvisato dell’accaduto il presidente del comitato provinciale Aia, Paolo Prato. E subito dopo si sarebbe recato in ospedale, accompagnato da un familiare. Il gesto di violenza in campo assume contorni ancor più pesanti se si considera che è avvenuto tra un 16enne, il calciatore, ed un 18enne, l’arbitro picchiato. Ora, il tutto passa nelle mani della giustizia sportiva che leggerà e analizzerà gli atti del match e poi emetterà una sentenza. Si prospetta una lunga squalifica per il giovane calciatore del Guagnano che si è macchiato del gesto vile, violento e antisportivo.

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