Dome mesi di minuziose indagini è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere Giuseppe Cannito, barlettano classe ‘60, pluripregiudicato, già condannato per associazione a delinquere di tipo mafioso, appartenente dell’omonimo e pericoloso clan malavitoso Cannito-Lattanzio.
Violenza sessuale, lesioni personali e danneggiamento aggravato i reati contestati a Cannito, riferiti a fatti accaduti a Barletta nel mese di agosto. Entrato in contatto con una giovane nigeriana alla ricerca di un posto di lavoro, l’uomo si sarebbe offerto di accompagnarla ad un colloquio: durante il tragitto in auto, però, Cannito avrebbe deviato verso una strada di campagna alla periferia di Barletta, dove avrebbe tentato la violenza sessuale.
La reazione della ragazza è stata però ferma ed efficace e le ha permesso di fuggire, pur dolorante. La denuncia/querela presentata in Commissariato dalla giovane donna e la conseguente attività di indagine, suffragata da riscontri documentali e individuazione fotografica, ha portato alla richiesta della custodia cautelare in Carcere, eseguita ieri dai poliziotti.
Il Cannito è stato condotto presso il carcere di Trani a disposizione dell’autorità giudiziaria, nella persona del sostituto procuratoreGiovanni Lucio Vaira.
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