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Usa

Yemen, raid USA su centro migranti: almeno 68 morti a Saada

Pubblicato il 28 Aprile 2025

Immagine di repertorio

Bombardamento su struttura controllata dagli Houthi

Un attacco aereo statunitense ha colpito un centro di detenzione per migranti africani a Saada, nel nord-ovest dello Yemen, territorio sotto il controllo dei ribelli Houthi, causando la morte di almeno 68 persone. Secondo quanto riportato dal canale televisivo filo-ribelle Al-Massirah, altri 47 migranti sono rimasti feriti, molti dei quali in condizioni critiche.

Al momento del bombardamento, all’interno della struttura erano presenti circa 115 persone.

Non sono arrivate risposte immediate dall’esercito americano, anche se il Comando Centrale degli Stati Uniti (Centcom) ha dichiarato che, nell’ambito degli attacchi più ampi, sarebbero stati eliminati “centinaia di combattenti Houthi” e “diversi leader” legati ai programmi di missili e droni. Diversa la versione degli Houthi, che denunciano un bilancio drammatico soprattutto tra i civili.

La nuova offensiva ordinata da Trump

Il bombardamento si inserisce nella campagna militare intensificata dal presidente Donald Trump, che lo scorso marzo ha disposto un aumento degli attacchi contro le posizioni ribelli, minacciando il “completo annientamento” del movimento Houthi.

Trump ha anche messo in guardia l’Iran dall’invio di armi ai ribelli, accusa che gli Houthi respingono categoricamente.

Secondo il Centcom, dall’inizio dell’offensiva, il 15 marzo, sono stati colpiti oltre 800 obiettivi.

Solo dieci giorni fa, un altro raid statunitense aveva preso di mira il terminal petrolifero di Ras Isa, sulla costa del Mar Rosso, provocando 74 morti e 171 feriti, secondo fonti degli Houthi.

Impatti devastanti sulla regione

Le autorità statunitensi hanno sottolineato che il bombardamento del terminal ha avuto l’effetto di distruggere la capacità di ricezione del carburante e di compromettere le risorse finanziarie degli Houthi, limitandone le operazioni militari e le attività terroristiche nel Mar Rosso.

Dal 2014, gli Houthi sono impegnati in una guerra civile contro il governo yemenita riconosciuto a livello internazionale, un conflitto che ha già causato oltre 150.000 vittime e innescato una delle più gravi crisi umanitarie mondiali.

Alla fine del 2023, il gruppo ribelle ha ulteriormente aggravato le tensioni nella regione attaccando navi mercantili nel Mar Rosso, giustificando tali azioni come rappresaglia contro i bombardamenti israeliani su Gaza.

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