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Zaia: “Nuova ordinanza, test rapidi fatti a scuola”. Presentato un tampone Covid innovativo, meno invasivo.

Pubblicato il 2 Ottobre, 2020

Un’ordinanza in vigore da domani per effettuare i test rapidi in classe. L’ha annunciata oggi il Governatore Luca Zaia da Marghera nel corso del punto stampa sull’emergenza Coronavirus, presentando anche un nuovo test rapido meno invasivo.

Presente in conferenza il Dottor Roberto Rigoli, primario di Microbiologia del Ca’ Foncello di Treviso e coordinatore dei 14 centri di Microbiologia del Veneto e la D.ssa Francesca Russo, Capo dipartimento della Prevenzione del Veneto.

IL BOLLETTINO. Esaminando i dati del bollettino Covid in Veneto, Zaia ha sottolineato che “Ci avviciniamo ai due milioni di tamponi molecolari, esclusi i test rapidi, che sono 1.410.000. I positivi da inizio pandemia sono 28.087, 191 in più nelle ultime 24 ore. Oggi abbiamo 176 sintomatici su 4.027 positivi (62 in più rispetto ad ieri), vale a dire il 4,37%. In terapia intensiva ci sono 29 ricoverati, di cui 22 positivi. Gli isolati sono 9.858. I positivi sugli isolati sono il 40%”.

“Oggi firmo un’ordinanza che ci permette di intervenire in maniera pesante sul fronte delle scuole”, ha specificato Zaia, “Abbiamo previsto misure di prevenzione connesse alla ripresa delle attività scolastiche in presenza, che prevalgono sulle disposizioni statali ove in contrasto con queste ultime. Presentiamo dei protocolli che riguardano la gestione delle scuole, ovvero portiamo l’idea di far compilare un modulo di autorizzazione ai genitori per evitare che i genitori stessi si sobbarchino il compito di portare fuori i bambini da scuola e portarli nei punti tampone Covid. Entriamo noi con personale qualificato nel momento in cui c’è un positivo e facciamo dei test rapidi. Non si va più in isolamento fiduciario di 14 gg per tutta la classe, ma a tampone negativo si continua ad andare in classe. C’è un positivo? Andiamo in classe a fare campagna di screening. A d oggi sono 171 le classi tamponate e solo 187 positivi identificati, ovvero lo 0,003% . Evitiamo di svuotare le scuole senza criterio”

Zaia ha poi presentato assieme al Dr. Rigoli il nuovo test rapido, meno invasivo perchè “lo stecco” con cui si effettua il prelievo si ferma alla fossa nasale e non a livello rino-faringeo. Per analizzare il tampone viene usato un microchip inserito in una macchinetta, approvata dall’americana Food and Drug administration, che costa 1000 euro.

La presentazione del nuovo tampone rapido

“Ricordo poi che si è sbloccata la partita di tamponi rapidi su nostra pressione, ha sottolineato Zaia, “Abbiamo lanciato il tampone rapido sulla base di quello coreano. Ne abbiamo 500mila in magazzino. abbiamo chiuso la gara per altre regioni, ovvero Lazio, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Liguria, Trentino, Piemonte, Lombardia. Noi stiamo comprando con gara per tutti. Lunedì c’ è la commissione che si riunisce per l’aggiudicazione”. 

Relativamente al vaccino influenzale, Zaia ha detto che “abbiamo 1.350.000 dosi di vaccino anti-influenzale: abbiamo l’obbligo di dare alle categorie a rischio (over 60, immunodepressi, etc) la copertura vaccinale. E siamo quasi 5 milioni in Veneto”. “L’1,5% è la percentuale minima stabilita da Stato e Regioni dei vaccini che ogni Regione deve garantire, che non è sufficiente per rispondere alle esigenze della popolazione”, ha aggiunto l’Assessore alla Sanità Manuela Lanzarin, “Gli attuali 1.350.000 vaccini che abbiamo corrispondono a 20mila dosi e noi l’anno scorso ne abbiamo usate 60.000. Governo e Aifa si erano impegnati ad avere più vaccini. Il Veneto chiederà al Governo di aumentare questa percentuale. Siamo preoccupati di non avere vaccini per tutti. Dobbiamo capire come garantire la vaccinazione a tutti, in primis per i soggetti a rischio. La campagna vaccinale parte il 12 ottobre e dobbiamo capire quando arriveranno le nuove dosi vaccinali”.

MASCHERINA: “Non farò un’ordinanza sulle mascherina, ma cercate di utilizzarla il più che potete”, ha detto Zaia, “Ricordo che solo l’1,8% dei nostri medici si è infettato. E il DR. Rigoli maneggia il virus tutti i giorni”.

AUTONOMIA: “Il Governo ha tutti gli strumenti per dare una risposta al Veneto riguardo il tema autonomia. Ormai siamo ai tempi supplementari”.

LA PROCEDURA NELLE SCUOLE: La Dr. Russo ha spiegato come funziona il nuovo protocollo indica nell’ordinanza odierna: “Il protocollo operativo riguarda la gestione dei contatti di un soggetto risultato positivo. Può essere un bambino, un ragazzo o un insegnante o operatore. Il protocollo va incontro a due ordini di fattori: uno, avere il controllo della diffusione del contagio all’interno della scuola, il secondo, individuare altri soggetti positivi ed evitare spostamenti ai genitori. Dobbiamo però considerare che ci sono i bambini piccoli (infanzia e primo anno della primaria) e i bambini dai 7 anni in su fino alla scuola superiore. Per i bambini piccoli fino ai 6 anni se abbiamo un soggetto positivo all’interno della classe, tutti vanno in isolamento, perchè il rispetto delle distanze non può essere garantito. Per i positivi dai 6 anni in su, fatto il tampone, se non si trovano casi secondari, la classe non viene messa in quarantena a condizione che vengano messi in pratica alcuni comportamenti, ovvero: mascherina anche in condizione statica, quindi durante la lezione; vengono evitate attività cn comune come laboratori e ginnastica; la ricreazione viene fatta in un momento diverso rispetto agli altri. Per quanto riguarda la famiglia, nei 14 gg in cui il soggetto può sviluppare i sintomi, la famiglia deve avvisare subito il medico. La temperatura deve essere misurata tutti i giorni e registrata dall’insegnante e si chiede ai genitori di non far partecipare i bambini a fest e piscine per 14 gg. Dopo 7 gg dal contatto con il compagno positivo, viene fatto un secondo tampone. Questo è un meccanismo che garantisce la continuità scolastica. Per quanto riguarda l’insegnante, vengono valutati i suoi contatti e comportamenti, quindi vale la stessa cosa sia per comportamenti extra-scolastici sia per l’auto-sorveglianza, che deve essere garantita. Se si tratta di un insegnante della scuola d’infanzia, i bambini vengono messi in isolamento, nel secondo caso la classe resta a scuola. Se dovessimo trovare altri casi postivi, allora viene predisposta la quarantena. Per il bambino che è contatto stretto di un soggetto positivo, non si prevede che il genitore debba restare a casa. Quindi il contatto di contatto non va in isolamento. Un’altra cosa che abbiamo voluto organizzare è il rientro a scuola. Dobbiamo considerare il sospetto Covid da non sospetto Covid. Esempio: un soggetto con semplice raffreddore senza vomito, diarrea o febbre, non ha bisogno di stare a casa. Rientra a scuola solo con la giustificazione per patologia non riconducibile a Covid. Se il sospetto di Covid viene confermato dal medico, il soggetto farò il test. Se positivo, viene preso in carico dal sistema di sanità pubblica. Se non positivo, rientra a scuola con attestazione del medico o presentando il referto del test negativo. Abbiamo eliminato l’autidichiarazione perchè ha creato confusione. Sottolineo poi il senso di responsabilità Non possiamo pretendere che i bambini fuori scuola facciano pigiama party, feste i compleanno etc. Evitiamo quello che è evitabile. Se il soggetto è sotto sorveglianza è bene che non vada a trovare i nonni, perchè dobbiamo proteggere i soggetti anziani che sono i più facili. Quindi abbiamo una procedura di buonsenso che prevede il mantenimento del lavoro per i genitori e comportamenti corretti dentro e fuori la scuola”.

ALLERTA METEO IN VENETO: Bottacin: “Un fronte meteo intenso sta attraversando il Veneto. Il bollettino di ieri viene confermato con un’unica differenza, che il picco del fenomeno sarà nella giornata di domani e non stasera. Le zone interessate rimangono confermate, in modo particolare la Pedemontana, Trevigiana e Val Belluna, che sono in zona rossa. Ci aspettiamo livelli alti su Muson e altri corsi d’acqua della zona. Le previsioni anticipano una media di 150 mm di pioggia con venti forti, soprattutto nella giornata di domani, che in quota arriveranno anche a 100 km/H. Le previsioni per l’acqua alta a Venezia sono per 130–140 cm. Se viene utilizzato il Mose, sarà il primo vero collaudo”.

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