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Speranza: vaccino per tutti. De Donno: caro ministro, pensiamo anche alle terapie

Pubblicato il 14 Giugno, 2020

Il ministro della Salute Speranza annuncia su Facebook “Una notizia molto bella e importante”. Il dottor Giuseppe De Donno, primario pneumologo dell’Ospedale Carlo Poma di Mantova, su Facebook (gli) risponde.

Alleanza per il vaccino e plasmaferesi

Il ministro della Salute Speranza si dice dunque felice di aver sottoscritto insieme ai colleghi di Germania, Francia e Olanda – con i quali è stata lanciata nei giorni scorsi “l’alleanza per il vaccino” –  “un contratto con Astrazeneca per l’approvvigionamento fino a 400 milioni di dosi di vaccino da destinare a tutta la popolazione europea”. Il dottor De Donno invece, si dice felice di continuare ad applicare quotidianamente e con successo il protocollo di plasmaferesi che tante vite ha salvato negli ultimi mesi dall’aggressione scomposta del coronavirus. Diremo a margine, per i non addetti ai lavori, che si tratta della infusione ai pazienti sintomatici affetti da Covid19 del plasma contenente anticorpi prodotti dai pazienti già guariti.

Candidato vaccino e plasma convalescente

Il ministro della Salute Speranza, quindi, presenta ai suoi (e)lettori il suo “candidato vaccino”, che “nasce dagli studi dell’Università di Oxford” e che “coinvolgerà nella fase di sviluppo e produzione anche importanti realtà italiane”. Il dottor Giuseppe De Donno, dal suo canto, sa bene che “Il vaccino aiuterà a produrre anticorpi neutralizzanti, che bloccheranno la possibilità del virus di infettarci” e sa anche che si tratta dello “stesso meccanismo che il plasma convalescente ha determinato in larga parte dei nostri pazienti”.

La sperimentazione, la trance e i risultati

Il ministro della Salute Speranza spiega che “L’impegno prevede che il percorso di sperimentazione, già in stato avanzato, si concluda in autunno con la distribuzione della prima trance di dosi entro la fine dell’anno” (ministro, si scrive tranche, la trance è un’altra cosa, si fidi). Il dottor De Donno, invece, applica la terapia già da tempo, con risultati gratificanti, tanto da aver esportato il protocollo in altri ospedali italiani, pur senza ottenere alcun segno di attenzione da parte delle istituzioni.

Fra speranze e sicurezze

Secondo il ministro della Salute Speranza “Con la firma di oggi arriva un primo promettente passo avanti per l’Italia e per l’Europa”, perché “Il vaccino è l’unica soluzione definitiva al Covid 19”. Secondo il dottor De Donno, invece, “Sarebbe necessario che la popolazione conoscesse i tempi certi per la sintesi di questo vaccino e il suo profilo di sicurezza”.

Diritto di tutti, ma chi non vuole o non può?

Dunque, mentre Speranza conclude assicurando che il vaccino sarà sempre considerato “un bene pubblico globale, diritto di tutti”, De Donno si chiede “come tratteremo quelle poche persone che questo vaccino non vogliono o non possono farlo”. Un interrogativo che, ne siamo certi, non è solo il suo.

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