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discoteche chiuse

Coronavirus, stop alle discoteche. Mascherine dalle 18 alle 6 nei luoghi pubblici. A rischio 4 miliardi di fatturato

Covid, il governo ha deciso: discoteche chiuse in tutta Italia e mascherine obbligatorie all’aperto.

Pubblicato il 16 Agosto, 2020

Coronavirus – Stop alle discoteche. Passato Ferragosto in Italia non si balla più. Il governo ha deciso di sospendere le attività di tutte le discoteche, sale da ballo e «locali assimilati», a partire da domani, 17 agosto, in tutta Italia.

Il Governo: la decisione con efficacia dal 17 agosto al 7 settembre e nessuna deroga regionale

La decisione, che avrà effetto almeno fino al 7 settembre è arrivata nel pomeriggio di domenica 16 agosto, quando i ministri di Sanità, Regioni e Sviluppo economico, Roberto Speranza, Francesco Boccia e Stefano Patuanelli, si sono uniti in videoconferenza con i governatori regionali per un vertice urgente, dopo il continuo aumento dei contagi.

Il ministro Speranza ha firmato un’ordinanza per chiudere tutto da lunedì 17. Nel testo è chiarito che non sono ammesse deroghe regionali alla normativa nazionale. Come finora invece è accaduto, nonostante il Dpcm dello scorso 7 agosto non prevedesse la riapertura dei locali, anzi: «Restano comunque sospese le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso». Fino al 16 agosto, solo due Regioni avevano autonomamente deciso di chiudere i locali da ballo: Calabria e Basilicata.

Governo: una nuova stretta sull’uso delle mascherine

Nell’ordinanza il governo, inoltre, ha deciso anche una nuova stretta sull’uso della mascherina che «dalle 18 alle 6», su tutto il territorio nazionale, torna obbligatoria anche «all’aperto, negli spazi di pertinenza dei luoghi e locali aperti al pubblico nonché negli spazi pubblici (piazze, slarghi, vie) ove per le caratteristiche fisiche sia più agevole il formarsi di assembramenti».

L’esecutivo ha, dunque, deciso di adeguarsi al parere del Comitato tecnico scientifico, che già nei giorni scorsi aveva espresso la sua preoccupazione di fronte all’aumento dei casi di contagio. La maggioranza delle Regioni, anche oggi, era contraria, preferendo limitazioni di orari e presenze alla chiusura totale.

Stop discoteche: il sindacato dei locali da ballo e chiede aiuto al governo

Molto critico, sulla decisione del governo, il Sindacato dei locali da ballo (Silb) che conta «4 miliardi di fatturato a rischio» in caso di chiusura.

E chiede aiuto al governo con sostegni come il taglio dell’Iva e la cassa integrazione per tutti i lavoratori di discoteche e locali da ballo. Ma c’è anche amarezza per una decisione arrivata «senza essere stati consultati da nessuno» e che «non capiamo». Fino ad oggi – dice Gianni Indino, presidente Silb Emilia Romagna -milioni di ragazzi si sono incontrati nelle discoteche e non è accaduto nulla, non abbiamo informazione su focolai causati dal ballo», ma, aggiunge, «se ci chiamassero a un tavolo e ci mostrassero indicatori sanitari, saremmo noi i primi a voler chiudere».

Il governo, tuttavia, ha deciso di riconoscere, alle attività costrette allo stop, un sostegno economico.

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