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cimitero monumentale di Staglieno
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Genova, al via progetto di riqualificazione di Staglieno

Genova – Al via la riqualificazione del cimitero monumentale di Staglieno di Genova, grazie a un patto con terzo settore ed impresa, per aprirlo ad un turismo lento e sostenibile. È questo l’obiettivo di “Staglieno si a[ni]ma” il progetto, finanziato dalla Fondazione San Paolo che vede come capofila l’associazione di promozione sociale GenovaFa.

Il progetto di riqualificazione: i temi centrali

Un progetto che si sviluppa su due assi tematici, restauro, didattica ed alta formazione, con l’apertura del centro lapideo alle scuole di formazione capaci di attrarre studenti anche da fuori regione, e cultura e territorio, incrementando i flussi turistici con percorso dedicati a genovesi, studenti, turisti e network. “Questo progetto – spiega l’assessore ai servizi civici Massimo Nicolò – ci consentirà di procedere, in collaborazione con il mondo dell’impresa e del Terzo Settore, a una rivalutazione e riqualificazione complessiva di Staglieno dal punto di vista artistico e culturale, il Cimitero di Staglieno vanta una quantità impressionante di monumenti e opere d’arte: un patrimonio di bellezza che intendiamo conservare e far conoscere a tutti, genovesi e turisti”.

Il commento dell’assessore Laura Gaggero

Il Cimitero Monumentale – sottolinea l’assessore allo sviluppo economico, turistico e marketing territoriale Laura Gaggero – è da sempre una meta ambita e apprezzata dai turisti che visitano la nostra città, soprattutto di nazionalità straniera, ed è molto conosciuto in Italia e all’estero. Con questo progetto, che ci consente di avere una mappatura delle opere d’arte e dei monumenti presenti nel Cimitero, intendiamo dare un impulso ulteriore alle visite guidate che già oggi attirano molti flussi'”. Il primo passaggio nei giorni scorsi è stato l’installazione ai varchi di accesso di sensori conta persone per analizzare i flussi e valutare l’efficacia delle varie azioni.

Come impatterà a livello dei flussi?

“Abbiamo messo queste apparecchiature anche per capire quanto cambierà a livello di flussi – spiega Caterina Fasolini, presidente di GenovaFa – dopo i nostri interventi. Anche perché la cosa più importante è trovare un nuovo pubblico e, grazie alle nuove tecnologie, anche proporre nuovi contenuti”.

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