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MESTRE, CGIA EDUCATIONAL: SI STA PER CHIUDERE LA PRIMA EDIZIONE. COINVOLTI 1200 STUDENTI

Pubblicato il 11 Maggio, 2021

11.5.2021 – Terminerà entro la fine di questo mese la 1° edizione di “CGIA Educational”, iniziativa voluta dall’Associazione degli Artigiani di Mestre  e stata realizzata con il contributo economico della Volksbank, il partenariato della CCIAA di Treviso-Belluno e la collaborazione del Servizio di Progettazione Educativa-Servizi Educativi del Comune di Venezia.  L’esperienza è stata rivolta agli studenti di una decina di licei ubicati nella terraferma veneziana e del moglianese.

A causa del Covid, l’iniziativa si è svolta tutta on line ed ha coinvolto oltre 1.200 ragazzi delle classi terze, quarte e quinte.

“Attraverso delle lezioni a distanza tenute dai ricercatori dell’Ufficio studi della CGIA – sottolinea il Presidente degli Artigiani Roberto Bottan – ci siamo posti l’obbiettivo di far conoscere, in particolar modo  ai maturandi, i concetti chiave della scienza economica e i contributi di grandi economisti. Altresì, questa iniziativa ha consentito di fornire alcuni strumenti e i metodi sia per conoscere il nostro territorio sia per costruire un consapevole orientamento post-scolastico, utile ai ragazzi per capire la propria vocazione professionale o formativa/universitaria”.

Queste lezioni, due per ogni liceo di un paio d’ore ciascuna, si sono concentrate su 4 sezioni: la prima ha riguardato l’ “E-Startup” finalizzata a offrire la possibilità agli studenti di immaginarsi “imprenditori di se stessi”. La seconda, intitolata “To be economist”, ha trasmesso agli allievi alcuni elementi base per decidere con consapevolezza quale esperienza universitaria intraprendere dopo il conseguimento della maturità. La terza, chiamata “Costruiamo insieme la statistica”,  ha permesso agli studenti di conoscere meglio il mondo e il territorio che li circonda. La quarta, infine, chiamata “Economia e società delle migrazioni”, ha permesso ai maturandi di analizzare i fenomeni migratori, aiutando a comprendere, grazie all’esperienza perfezionata in questi anni dalla Fondazione Leone Moressa, la realtà degli stranieri presenti nel nostro territorio, sfatando alcuni luoghi comuni che, spesso, li indicano come un problema e non come una risorsa.

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