La comunità Lgbt+ ha una nuova alleata al Parlamento europeo.
A far andare su tutte le furie l’eurodeputata è stata la richiesta di indicare il proprio genere nel modulo per il rilascio del lasciapassare Ue.
La vicenda è la stessa che si propone ogni giorno negli uffici pubblici che chiedono la compilazione di moduli che includono una scelta binaria tra maschio e femmina.
Chi è nato uomo e si sente donna, o viceversa, si trova in difficoltà davanti a questa domanda. La scelta binaria non si addice nemmeno a chi sta affrontando una transizione di genere o di chi si riconosce nella categoria della cosiddetta fluidità di genere.
“Mi auguro che nel campo relativo al sesso possa essere immediatamente inserita la X, che sta per altro, oppure prefer not to mention“, ovvero un’opzione per chi, semplicemente, preferisce non barrare nessuna casella. Una libertà di scelta che è stata negata a Mussolini.
“Ma scusate – si è chiesta Mussolini – l’Ue è un’entità sovranazionale e serve proprio per andare avanti e superare gli steccati? Quante volte facciamo testi contro le discriminazioni di genere e via dicendo? Se io accetto sempre le convenzioni, non faremo passi in avanti”.
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