“Angelo del fango” va a spalare in Emilia-Romagna, ma al ritorno ha una bruttissima sorpresa: “Cog***ne non farti vedere più”

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La tragedia dell’Emilia Romagna ha risvegliato il senso civico e la solidarietà di molte persone che, volontariamente, hanno deciso di raggiungere la regione e di dare una mano per spalare via il fango che ha invaso molti comuni. Tra i cosiddetti “angeli del fango” ci sono anche volti noti, come il cantante Nek e il pilota di Formula 1 Yuki Tsunoda, e volti meno noti che da diverse regioni d’Italia sono partiti alla volta dell’Emilia Romagna per dare il loro contributo.

Tra questi c’è anche Marco Santacatterina, studente 24enne vicentino che faceva il rider per qualche guadagno extra, che è partito verso l’Emilia Romagna per spalare il fango. Un gesto nobile che però non tutti hanno apprezzato, in particolare il suo datore di lavoro che l’ha licenziato in tronco e anche in malo modo.

La vicenda di Marco, “angelo del fango” licenziato per un giorno da volontario

Marco Santacatterina, residente a Marano Vicentino, giorni fa ha notato su un canale Telegram che stavano cercando volontari per dare una mano per l’emergenza causata dalla terribile alluvione che ha flagellato l’Emilia Romagna. “Quelle immagini di devastazione e di sofferenza non riuscivo proprio a togliermele dalla testa – ha spiegato Marco in un’intervista a Repubblica – e pensavo se avessi potuto anch’io adoperarmi in qualche modo. Così quando ho visto quel messaggio non ci ho pensato un attimo: ho chiamato anche mia sorella Sara che ha subito accettato di buon grado e ci siamo così attivati per censirci come volontari ‘spalatori’ al polo fieristico di Cesena, punto di raccolta stabilito per tutti quei non residenti che vogliono dare il loro contributo”.

Ha spiegato che qualche anno fa ha vissuto un’esperienza simile e quindi si è sentito in dovere di fare la sua parte: “Una cosa simile è successa anche qua in Veneto nel 2010, dove abito io. Ero un bambino ma ricordo quei giorni. Vedendo il dramma dell’Emilia Romagna ho pensato: ora sono grande, posso fare qualcosa. Così mi sono rimboccato le maniche”.

Ha detto di aver comunicato la sua assenza al datore di lavoro, che l’ha duramente apostrofato dicendogli di non tornare più. Il ragazzo pensava ad un semplice sfogo del titolare ma, al suo ritorno, si è visto recapitare questo incredibile messaggio: “Sei un cogl***e, un buffone, mi fai ridere. Vai pure ad aiutare, io mi troverò qualcun altro. Bye bye”.

Marco non ha voluto comunque nominare la pizzeria per correttezza, ma ha ribadito che rifarebbe daccapo tutto poiché la gratitudine delle persone che hanno perso tutto l’hanno ripagato ampiamente dell’amarezza di aver perso il lavoro. Tantissimi gli attestati di stima e di solidarietà, a partire dal sindaco di Thiene, la città dove lavora.

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Redazione Nazionale

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