Pubblicato il 21 Agosto, 2020
Analizzare ceramiche, gioielli e oggetti metallici, i tesori dei musei ellenici, sarà più semplice con le recenti scoperte neutroniche. Si potrà far luce, per esempio, sulla provenienza dei reperti. L’obiettivo è la ricostruzione dei “vuoti di storia” nel campo archeologico. Un aiuto scientifico essenziale ai Beni Culturali della Grecia che parte dalla nostra Civitanova.
“Abbiamo posto particolare attenzione ai reperti di necropoli adriatiche e abbiamo effettuato analisi per la Soprintendenza Archeologica delle Marche e l’Università di Macerata – ha detto l’ingegner Massimo Rogante, autore con il suo studio dei lavori – Le tecniche impiegate contribuirebbero all’analisi della provenienza dei manufatti onde determinare le fonti dei vari reperti, riconoscendo esattamente le loro ‘firme’ sia chimiche, sia minerarie, fornendo così un valore aggiunto alla scienza e all’archeologia ellenica”.
Gli studi hanno avuto grande rilievo, tanto da ricevere menzione ufficiale dall’eminente professor Haris Koudounas, Direttore generale dell’IEDC (Istituto ellenico della Diplomazia culturale) per l’Italia, che ha sede ad Ancona. Entrambi gli studiosi sono componenti dell’Accademia Marchigiana di Scienze Lettere ed Arti. Ha sottolineato Koudounas che l’obiettivo è “rafforzare i rapporti culturali tra l’Italia e la Grecia, e nel campo specifico proteggere e preservare i reperti storici, opere, tracce e monumenti della cultura greca”.
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