Associazione a Sinistra: “Al nuovo Comune di Piombino i poveri non piacciono”

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 Siamo sinceri, al nuovo Comune di Piombino, evidentemente, i poveri non piacciono. Non a caso è aumentata la Tari per i nuclei più numerosi. I poveri no, ma i soldi si.

Il governo ha assegnato a dicembre fondi all’Amministrazione per erogare – dopo quella di aprile 2020 – una seconda tranche di aiuti per la protezione dei cittadini colpiti dalla grave crisi economica innescata dall’epidemia. Oggi, come allora, si tratta di una cifra di quasi 200.000 €. Una cifra non stratosferica, ma i buoni distribuiti a Piombino hanno il valore più basso rispetto a tante altre realtà del Paese, Sud compreso. Un triste record.

Il Comune decise ad aprile di rispondere a 713 domande con un primo bando, distribuendo buoni di 50 euro a testa sino ad un massimo di 200 per le famiglie più numerose. Si decise evidentemente di optare per risparmiare al massimo, per poi fare un secondo bando, della stessa entità, destinato a chi non aveva fatto richiesta la prima volta, a cui risposero in altri 800.

Poiché neanche con questo secondo bando fu usata tutta la somma disponibile, i resti vennero assegnati ad un’associazione caritativa, scelta a discrezione del Comune. Un procedimento bizzarro, con un carico inutile di lavoro per gli uffici addetti. C’è da dubitare che tutta questa macchinosità abbia risolto i problemi dei veri bisognosi della città, limitandosi ad una pura e semplice elemosina. Avevamo subito denunciato queste anomalie in primavera senza essere ascoltati.

Da sottolineare che a dicembre, oltretutto, dopo controlli a campione da parte della Guardia di Finanza, pare siano stati appurati circa una ventina di casi di falsi percettori di buoni spesa.

Dopo la gestione molto discutibile, se non vergognosa, di questa prima tranche, siamo nuovamente al ridicolo. Bando a metà dicembre, domande accolte 263 – da notare l’abissale riduzione rispetto all’altra volta: che fine hanno fatto i poveri? disinformati, scoraggiati? -; cifra assegnata procapite ancora 50 €, spesi solo 29.500 €. Ed il resto? Faranno un nuovo bando, per scoprire, dopo, che non tutti i beneficiari ne avevano diritto? Distribuiranno la cifra restante a loro discrezione, ignorando le competenze di coloro che in città operano per aiutare a superare le difficoltà di chi si trova a vivere situazioni economiche complicate?

A Sinistra si trova perciò a proporre per l’ennesima volta un tavolo che metta insieme i soggetti che, per professionalità o per senso di solidarietà, affrontano tutti i giorni i problemi legati al sostegno delle persone più fragili. Sono questi soggetti, nel loro insieme, che conoscono al meglio la realtà cittadina.

Si tratta di erogare con estrema urgenza risorse che lo Stato ha assegnato da ben 60 giorni. Voler insistere con le procedure sin qui adottate potrebbe far insorgere il dubbio dell’esistenza di una volontà quantomeno opaca, se non strumentale, nella gestione dei fondi assegnati all’Amministrazione.

Se questo può essere tollerato da forze politiche quali Fd’I o Lega, risulta incomprensibile il silenzio, se non la complicità, di chi, nell’attuale maggioranza, si dichiara di sinistra o di altri che, come si legge in una nota di Fi-Udc-Civici popolari liberali, vogliono “stimolare un’azione politica che si focalizzi sulla centralità dell’uomo”.”

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Barbara Noferi

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