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Attività antibracconaggio dei carabinieri Forestali: denunciate 17 persone

La violazione più comune che ha portato a queste denunce riguarda l’esercizio della caccia con l’utilizzo di mezzi vietati, in particolare con l’uso di richiami a funzionamento meccanico, elettromagnetico o elettroacustico

Pubblicato il 17 Ottobre, 2023

Con l’inizio della stagione venatoria, i Reparti della specialità forestale dell’Arma dei Carabinieri nella provincia di Latina hanno intensificato i controlli al fine di garantire il rispetto delle normative in materia di caccia. Questi sforzi si stanno già traducendo in importanti risultati durante questa prima fase della stagione.

Nelle ultime due settimane, i Nuclei per la Investigazione e la Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale (N.I.P.A.A.F.), insieme ai Nuclei Carabinieri Forestali di Latina, Priverno, Fondi e Terracina, hanno denunciato ben 17 persone. La violazione più comune che ha portato a queste denunce riguarda l’esercizio della caccia con l’utilizzo di mezzi vietati, in particolare con l’uso di richiami a funzionamento meccanico, elettromagnetico o elettroacustico. Le persone sorprese durante l’attività venatoria erano in possesso, oltre al fucile, di richiami elettronici, i quali sono severamente vietati. Questi dispositivi consentono ai cacciatori di attirare gli uccelli mediante la riproduzione del canto di specie specifiche, come la quaglia e il tordo bottaccio, in modo più efficace e illegale.

I soggetti denunciati sono stati individuati in diversi luoghi della provincia di Latina, tra cui i comuni di Pontinia, Latina, Fondi, Itri, Aprilia e San Felice Circeo. In alcune occasioni, sono state riscontrate violazioni dell’abbattimento di avifauna in aree vietate, come le zone di protezione speciale (ZPS) e i siti di importanza comunitaria (SIC), che sono aree protette. Oltre alle denunce, sono stati effettuati sequestri delle armi utilizzate per la caccia e dei richiami elettronici.

Complessivamente, sono stati sequestrati 17 fucili da caccia e 16 richiami, completi di batterie e timer, in alcuni casi anche dotati di altoparlante per amplificare il suono degli uccelli registrato. In alcune situazioni, i dispositivi sequestrati erano dotati di telecomando, il che consentiva l’attivazione a distanza, anche a decine di metri di distanza dal punto in cui erano posizionati.

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