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“Berlusconi, lo str***o allo specchio e le accuse di Van Basten”, Arrigo Sacchi si confida a cuore aperto

Pubblicato il 7 Novembre, 2023

In occasione dell’uscita del suo nuovo libro “Il realista visionario”, Arrigo Sacchi ha rilasciato una lunga intervista a Il Corriere della Sera. Tanti i temi toccanti, prevalentemente di natura calcistica, e l’ex ct della Nazionale ha avuto modo di parlare di Silvio Berlusconi e del suo rapporto con Marco Van Basten, che non è mai davvero decollato.

Il ricordo di Berlusconi

Da Marta Fascina ad Al Bano, sono tanti i personaggi che hanno ricordato recentemente con grande affetto Berlusconi ogni volta che viene menzionato. E anche Sacchi nel corso dell’intervista ha voluto ricordare Berlusconi, raccontando un aneddoto sulla loro ultima telefonata: “L’ultima volta che ho sentito il presidente fu due mesi prima della sua morte. Ripetemmo la nostra gag. Io che gli confesso di non riuscire a dargli del tu, lui che mi insegna come fare. ‘Si metta davanti allo specchio, e dica a voce alta: Silvio Berlusconi è uno stronzo, Silvio Berlusconi è uno stronzo’. Era davvero convinto che potesse funzionare”.

Un suggerimento che, per quanto divertente, Sacchi non ha mai seguito. L’ex tecnico ha poi parlato con profonda tristezza di quello che si sono detti per l’ultima volta: “Quel giorno, nel salutarmi, mi disse: ‘Arrigo chiama quando vuoi, in fondo sei una delle poche persone del mondo intero che non mi hanno mai dato dello stronzo’. Non l’ho più fatto, e ancora me ne dispiace. Sentivo che era stanco. Ho voluto molto bene a quell’uomo. Gli devo tutto. A differenza di molte, troppe persone, che oggi fingono di non averlo mai conosciuto, io non me ne dimentico”.

Le scaramucce con Van Basten: “Per lui gli italiani erano tutti ignoranti”

Sacchi ha avuto modo di parlare anche di Van Basten, che in questi anni ha fatto molto parlare per le sue dichiarazioni molto discutibili. Senza mezze misure in un’intervista accusò il Napoli di aver rubato lo scudetto del ’90 e in un’altra intervista riservò parole piuttosto severe verso Sacchi che, secondo lui, avrebbe vinto solo grazie ai giocatori e non per il suo gioco.

Parole che hanno ferito Sacchi, che però sembra non essersela presa più di tanto: “Qualche anno fa, le cose che disse in una intervista mi ferirono. Ma non gliene voglio male. Non mi sembra di essere stato duro con lui. Semplicemente, lo trattavo e lo valutavo come gli altri. Forse non gli andava bene questo. Ma non me lo ha mai detto. Tra noi non c’erano problemi”.

Poi ha provato a descrivere il carattere dell’attaccante olandese: “Lui era convinto che noi italiani fossimo tutti ignoranti. Una volta gli risposi. Caro Marco, gli dissi, guarda che noi vincevamo i campionati del mondo quando voi olandesi stavate ancora sott’acqua. Lo feci ridere, e ne fui felice. Era una persona e un atleta fragile”.

Sacchi ha anche raccontato un aneddoto calcistico: “Durante una partita di precampionato della nostra prima stagione, gli dissi che non serviva che andasse incontro alla palla a centrocampo. Vacci vicino, senza cercarla, e poi taglia dentro, che così ti picchiano di meno”.

Quando gli è stato chiesto se lui avesse seguito il suggerimento, Sacchi ha replicato così: “No, e lo spaccarono. Era un fuoriclasse assoluto, un po’ testardo. Quando ritornò in Italia dal primo infortunio, venne a vedere Milan-Napoli, il famoso 4-1 per noi. Mister, mi disse, non avrei mai creduto che in così poco tempo lei riuscisse a fare un gioco così poco italiano”.

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