« Torna indietro

Negli Usa una nuova via per la lotta al cancro, grazie agli studi del professore pontino Italo Tempera

“Il nostro progetto – dice il professor Tempera – studierà simultaneamente le vulnerabilità metaboliche ed epigenetiche, infatti la combinazione di questi due aspetti può fornire una comprensione completa del ruolo dell’infezione da EBV nel cancro”

Pubblicato il 29 Aprile, 2024

Un finanziamento milionario che apre nuove prospettive nella lotta al cancro. Prospettive e speranze che hanno nel loro dna anche un’intuizione pontina. A guidare il team statunitense di ricerca composto da scienziati del Wistar Center e dell’Università di Harward il professor Paul Liberman e il Professor Italo Tempera, scienziato di Latina, che insieme ai colleghi Ben Gewurz, Joseph Salvino, Samantha Soldan, Andrew Kossenkov, Louise Showe e Qin Liu sta indagando i meccanismi che da uno dei virus più comuni portano a sviluppare la malattia più letale per l’uomo.

“Stiamo studiando aspetti inesplorati dell’EBV e dei tumori maligni, scoprendo potenzialmente caratteristiche o percorsi unici che possono essere presi di mira per un intervento terapeutico”, ha affermato il Italo Tempera, professore associato del Gene Expression & Regulation Program dell’Ellen and Ronald Caplan Cancer Center all’Istituto Wistar. “Questa nuova prospettiva potrebbe portare a scoperte rivoluzionarie e strategie di trattamento innovative per l’EBV e le neoplasie epiteliali”.

Il progetto riunisce scienziati del Wistar Institute e dell’Università di Harvard, inclusi esperti di epigenetica, metabolomica e scoperta di farmaci. È la prima volta che i ricercatori di questa varietà di discipline uniscono i loro sforzi per concentrarsi interamente sul legame EBV -cancro epiteliale.

EBV è uno dei virus umani più comuni, infettando circa il 95% delle persone quando raggiungono l’età adulta. I sintomi sono generalmente lievi e la maggior parte delle persone guarisce entro poche settimane. Tuttavia, il virus può rimanere latente nel corpo umano per anni o addirittura decenni e in alcune persone può sviluppare il cancro più tardi nella vita.

Mentre la ricerca si è storicamente concentrata sui linfomi, i tumori epiteliali legati all’EBV sono sia più comuni che più mortali. I tumori epiteliali rappresentano il 75% dei 200.000 casi di cancro correlati all’EBV diagnosticati ogni anno e questi tumori hanno anche tassi di mortalità e fallimenti terapeutici più elevati.

“Il nostro progetto – conclude il professor Tempera – studierà simultaneamente le vulnerabilità metaboliche ed epigenetiche, infatti la combinazione di questi due aspetti può fornire una comprensione completa del ruolo dell’infezione da EBV nel cancro e dei suoi meccanismi sottostanti, portando a intuizioni uniche e opportunità terapeutiche”.

About Post Author