Catturato un “contabile” dei Mazzei-Carcagnusi, deve scontare 14 anni

Leggi l'articolo completo

Nella pomeriggio di ieri personale della Squadra Mobile – Squadra Catturandi – ha proceduto alla cattura di D.G. cl.74 destinatario dell’Ordine di esecuzione per la carcerazione emesso in data 22.06.2021 dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte D’Appello di Catania, dovendo lo stesso espiare la condanna definitiva di anni 14 mesi 11 perché riconosciuto colpevole di aver fatto parte di un’associazione di stampo mafioso (cosca Mazzei – “Carcagnusi”) dedita al traffico illecito di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio delle medesime, estorsione, rapina, furto e reati in materia di armi, aggravati perché commessi avvalendosi delle condizioni previste dall’art. 416- bis del codice penale, ovvero al fine di agevolare l’attività delle associazioni previste dallo stesso articolo, (art.7 L.203/91).

Le indagini avviate nel 2012, sotto il coordinamento dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, hanno portato all’esecuzione di un’ordinanza applicativa di misure cautelari, emessa in data 8 giugno 2015 dal G.I.P. del Tribunale di Catania, nei confronti di 30 persone tra cui il D.G.

La misura cautelare accoglie gli esiti dell’ attività di indagine che ha consentito al personale della Squadra Mobile di rinvenire, nel corso di una perquisizione domiciliare, alcuni blocknotes sui quali, in una sorta di libro mastro, erano annotate diverse voci ordinate per “Entrate” e “Uscite”, evidenzianti la tipica movimentazione economica riguardante somme estorte a commercianti e gli “stipendi” consegnati ai familiari dei detenuti, nonché quella che nel prosieguo delle indagini si rileverà essere la compravendita di sostanza stupefacente.

Le indagini, oltre a consentire di riscontrare la piena operatività del clan Mazzei che risulta ancora organizzato nelle squadre del c.d. “Traforo” e di “Lineri”, hanno consentito di individuare, tra i reati fine dell’associazione mafiosa, 13 estorsioni, concretizzatesi sia con la richiesta di “pizzo”, sia tramite il recupero crediti richiesto da imprenditori e commercianti i quali, anziché adire le vie legali, hanno investito l’organizzazione mafiosa in parola, alla quale hanno dovuto poi cedere una considerevole parte del proprio credito. L’operazione fu denominata “Enigma”.

Leggi l'articolo completo
Redazione Catania

Recent Posts

Paura in città. Cadono calcinacci dal castello, intervengono i vigili del fuoco

Dopo la caduta di un palo dell'illuminazione pubblica avvenuta sabato scorso nelle vicinanze di Porta…

7 ore ago

Violenza sulle donne. Calci e pugni alla compagna incinta, la giovane perde il bimbo: arrestato 32enne

Dopo gli episodi delle settimane e dei mesi scorsi, ancora una vicenda che racconta la…

8 ore ago

La7, volano gli stracci tra Enrico Mentana e Lilli Gruber. Lei attacca: “Incontinente”, lui replica: “Maleducata”

Enrico Mentana e Lilli Gruber sono due pesi massimi del giornalismo italiano, due pezzi da…

9 ore ago

Follia alla tangenziale di Napoli: passa al casello senza pagare per 872 volte

Un record per nulla invidiabile e del quale non andare certo fieri: una donna sulla…

9 ore ago

Paola Ferrari, che stoccata a Elodie: “Puoi metterti anche in tanga, ma…”

Paola Ferrari la "bacchettatrice": dopo le critiche rivolte ai Ferragnez per l'uso dei figli finalizzato…

10 ore ago

Il medico gli prescrive il Voltaren, 23enne muore per infarto

I casi di malasanità purtroppo non sono una novità e una diagnosi sbagliata può condannare…

10 ore ago