Centraline monitoraggio qualità dell’aria, a Catania sono 5. Infantino (Arpa): “Adeguate a standard Comunità Europea”

Negli ultimi anni in Sicilia la sensibilità per i temi relativi all’ambiente è cresciuta a dismisura e nelle scorse settimane sono state attivate su tutto il territorio regionale 53 centraline per il monitoraggio della qualità dell’aria.

Questo sistema, che prevede 5 stazioni a Catania, controllerà i livelli di inquinamento in tutte queste aree e sarà gestito dall’Arpa (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale) della Sicilia.

La Regione Siciliana, attraverso una nota, ha sottolineato come tutto questo sia stato voluto dal presidente Nello Musumeci e come si superi grazie a tutto ciò la procedura di infrazione europea.

Un’importanza particolare le nuove centraline la rivestiranno soprattutto per le aree industriali, nelle quali l’emissione di sostanze pericolose ha creato in passato non pochi problemi a chi vive nelle zone in cui essere sono presenti. Il direttore generale dell’Arpa Sicilia, Vincenzo Infantino, fa il punto della situazione e come queste stazioni si adattino alle normative europee. Lo sguardo inoltre viene rivolto a tutta l’isola e non solo al capoluogo etneo.

Quanto è importante per Catania avere 5 stazioni?

“L’importanza è per tutta la Sicilia, in quanto sono adeguate agli standard della Comunità Europea, che diventano esecutivi dopo il Piano di Valutazione. A Catania tutte e 5 le centraline sono conformi con quanto deciso al Ministero dell’Ambiente”.

Il loro posizionamento è del tutto relativo ai luoghi più esposti all’inquinamento?

“Il posizionamento è stato deciso nel Piano di Valutazione ed esse sono state poste in punti strategici. Le stazioni sono attive dal 15 luglio e ognuna di esse ha una tipologia in base al tipo di zona, a seconda per esempio se ci troviamo in un agglomerato urbano o in un’area industriale. Al loro interno hanno degli analizzatori che funzionano in base alle sostanze presenti nella zona”.