Che vergogna! Il blitz di Legambiente sull’Agnena vittima di sversamenti

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I volontari di Legambiente Campania, in occasione della tappa campana di Goletta Verde di Legambiente, questa mattina si sono dati appuntamento sulla foce del torrente Agnena a Mondragone (Caserta) per esporre lo striscione con la scritta “Che vergogna”. 

Il torrente Agnena, infatti, è stato protagonista suo malgrado nel maggio scorso, di uno sversamento di acque nere, dovuto al malfunzionamento del depuratore intercomunale di Vitulazio. Una circostanza non nuova, verificatasi in passato almeno altre quattro volte, sulla quale sta indagando la Procura. Sulla vicenda Legambiente Campania ha annunciato inoltre che con il supporto del Centro di Azione Giuridica, ha inviato alla Procura un atto di interesse che una volta incardinato il processo, permetterà all’associazione di costituirsi parte civile.

Che vergogna! Il blitz di Legambiente

Con i numeri e le storie del rapporto Mare Monstrum 2020, Legambiente ha messo in evidenza come la Campania detenga il record nella classifica del mare illegale registrando il maggior numeri di reati in merito ad abusivismo edilizio, inquinamento e pesca illegale.

Sono 4.697 quelli contestati nel 2019, il 19,9% del totale nazionale, con un incremento del 35% rispetto al 2018. In Campania i predoni del mare viaggiano alla media di 13 reati al giorno, uno ogni due ore, ben 10 infrazioni per km di costa, con 4.305 persone denunciate e arrestate e 1.571 sequestri

In particolare per quanto riguarda le infrazioni legate al mare inquinato in particolare scarichi inquinanti e mala depurazione, la Campania non teme rivali: sono 1937 le infrazioni accertate .

“Con il blitz – denuncia Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania – vogliamo mantenere alta l’attenzione su foci di fiumi e torrenti, scarichi e piccoli canali che spesso troviamo sulle nostre spiagge e che  rappresentano i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta alla insufficiente depurazione dei reflui urbani o agli scarichi illegali che, attraverso i corsi d’acqua, arrivano in mare. In molti casi dietro questi sversamenti c’è la mano criminale ed importante il ruolo di sentinella da parte dei cittadini responsabili.  La  nostra denuncia sulle carenze depurative – conclude Imparato di Legambiente – vuole provare a superare un  deficit cronico, anche per tutelare il turismo e le eccellenze dei territori”.

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Giovanna Giaquinto

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