Coldiretti: «Produrre energia solare senza distruggere campi coltivati si può»

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SALVAGNO:” QUASI 4MILA GLI IMPIANTI SUI TETTI DELLE STALLE , RIDUCONO 113MLN DI TONNELLATE DI C02

27.4.2021 – Si può fare energia green da fonti rinnovabili senza consumare suolo agricolo? Si deve e si può. Lo dimostrano da tempo gli agricoltori veneti che hanno destinato i tetti delle loro stalle, dei depositi dei mezzi agricoli e dei capannoni alla produzione solare. Già oggi in Veneto sono circa 4 mila gli impianti fotovoltaici istallati sulle coperture delle stalle – segnala Coldiretti Veneto – contribuendo a ridurre l’inquinamento atmosferico della Pianura Padana, evitando l’immissione in atmosfera di oltre 113 milioni di tonnellate di CO2. Questa energia pulita, oltre a soddisfare gli autoconsumi aziendali, viene scambiata con le altre imprese e famiglie del territorio.

“Nella nostra regione – spiega Daniele Salvagno presidente di Coldiretti Veneto – abbiamo realizzato già nel 2018 la prima comunità agroenergetica di cui fanno parte le imprese agricole che producono energia da fonti rinnovabili che viene ceduta ad altre aziende e alle famiglie, realizzando una filiera energetica a Km0. Anche gli uffici centrali e periferici di Coldiretti Veneto usano l’energia pulita prodotta dalle imprese agricole associate, evitando l’emissione in atmosfera di circa 400 tonnellate di CO2”.

Un’iniziativa che ha anticipato il recepimento della direttiva europea RED2 sulla promozione delle fonti rinnovabili e della riforma del mercato elettrico, e che traguarda le misure di attuazione dell’imminente Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che impegna complessivamente 2,7 miliardi di euro proprio allo sviluppo delle Comunità Energetiche e del fotovoltaico sulle coperture delle fabbricati agricoli.

La collaborazione operativa sul territorio regionale – continua Salvagno – ha permesso di scambiare in un anno 24 milioni di chilowattora tra più di mille realtà agricole aderenti al progetto Energia Agricola a km 0 (www.energiaagricolaakm0.it) realizzato da Coldiretti Veneto in collaborazione con ForGreen Spa .

“Quindi produrre energia solare senza distruggere campi coltivati si può – insiste Daniele Salvagno –  Lo dicono le esperienze in atto, le enormi superfici di aree dismesse o non agricole a disposizione, lo confermano le recenti normative nazionali – dalla legge di delegazione europea 2019-2020  che privilegia l’utilizzo di superfici edificate parcheggi e capannoni industriali al Pnrr che favorisce le coperture degli edifici agricoli – e il progetto di legge regionale che non solo Coldiretti  ma la stragrande parte della società veneta vuole per impedire tanti parchi fotovoltaici come quelli di Loreo in provincia di Rovigo”.

Su questa impostazione Coldiretti Veneto è intransigente e fa ben sperare il susseguirsi di dichiarazioni di rappresentanti politici e istituzionali a sostegno del non al fotovoltaico che distrugge i campi. La petizione avviata dal comitato civico “Mamme Zero Consumo Suolo” si appresta a raggiungere le 15mila firme di cittadini che non vogliono vedersi sottratto quel pezzo di verde che gli spetta come territorio fruibile.

“Dobbiamo fare in fretta – conclude Daniele Salvagno – e approvare il progetto di legge depositato in Consiglio Regionale che individua le zone idonee alla installazione di moduli: cave dismesse, tetti dei capannoni abbandonati e zone marginali, preservando le aree agricole lasciando che su di esse possano intervenire le imprese agricole con micro interventi in connessione con l’attività agricola principale.

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Redazione Venezia 1

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