Pubblicato il 1 Agosto, 2020
400 milioni di euro. È di tale portata la falla nel bilancio del Comune di Reggio Calabria, certificato con l’approvazione da parte del Consiglio Comunale del rendiconto 2019, alla vigilia delle elezioni amministrative. Non un bel biglietto da visita.
L’aumento esponenziale del debito, inizialmente di 150 milioni circa, è dovuto in larga parte alla sentenza della Corte Costituzionale che ha cancellato la legge del Governo che permetteva ai Comuni in predissesto di spalmare i debiti in 20 anni. Inoltre, nel corso della seduta, è stato spiegato che nei debiti rientrano anche i 65 milioni di euro relativi al mancato pagamento del servizio idrico per l’anno 2004 , nonché lo stralcio dei crediti divenuti o ritenuti ormai inesigibili dall’Ente.
“Non è un importo dovuto all’attività dell’Amministrazione Comunale ma alle disposizioni di legge e alle decisioni della Corte Costituzionale – ha affermato Rocco Albanese, presidente della Commissione Consiliare Bilancio -. Questo ha messo in non poca difficoltà l’Ente ad andare avanti. Con la rateizzazione il debito si sarebbe ridotto di almeno il 40%. Adesso attendiamo il Sindaco che, ci ha anticipato, tornerà da Roma con buone notizie”.
Di tutt’altro tenore le parole di Mary Caracciolo, capogruppo di Forza Italia in Consiglio.
“Il rendiconto non può essere valutato tenendo conto solo del dato numerico – ha spiegato – ma bisogna calarlo nel contesto di una città in grave difficoltà: manutenzione stradale, la società Castore che non decolla, il trattamento dei dipendenti. La riscossione ancora troppo bassa non ha permesso lo stop all’IMU che avevamo richiesto – ha aggiunto -, né tantomeno il pagamento dei creditori del Comune. Ormai siamo al rendiconto 2019 – conclude -, dopo 6 anni i cittadini sapranno valutare l’operato di questa Amministrazione”.
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