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Partito democratico, Stefano Albano ed Emanuela Di Giovambattista: "non si riesce a garantire l'ordinaria amministrazione"

Consultazioni al Governo tra pandemia e opportunità di una crisi a livello sociale

Pubblicato il 2 Febbraio, 2021

Crisi. Sono al via i lavori della seconda giornata: parliamo del tavolo programmatico di iniziativa del presidente della Camera Roberto Fico sulla base del mandato esplorativo da lui ricevuto dal presidente della Repubblica. Oggi, si discute sulla giustizia. Italia Viva si riunisce con Renzi all’ora di pranzo: chiede un cambio di passo. Elemento programmatico per elemento programmatico, si tenta di sbrogliare la matassa. Ci sono due nodi che, finalmente, vengono al pettine: il reddito di cittadinanza, ma soprattutto il Mes. Mentre Renzi è a favore del Mes, i Cinquestelle vogliono ampliare il reddito di cittadinanza e hanno posto il veto al fondo salva-Stati, altrimenti detto Meccanismo europeo di stabilità. Non intendono, lo hanno ripetuto forte e chiaro, utilizzarlo neppure se circoscritto alla tematica relativa alla Sanità, nell’ambito della quale fondi sono necessari come non mai.
E’ su questo perno che si determinano le danze, mentre il Paese sta a guardare. La discussione relativa al Mes, più o meno latente, si protrae da mesi e mesi. Il gruppo Mes subito (quasi quasi, c’è un’ironia nel nome) è datato 20 ottobre in Parlamento: nato su iniziativa di Italia Viva, con all’attivo adesioni da altri partiti politici.

Ma che cosa accade ora? Su riforme e Recovery, la proposta è quella di dare vita a delle bicamerali, affidando la presidenza alle minoranze.
Nel frattempo, coloro che siedono nella stanza dei bottoni sono cauti a fornire dichiarazioni. In questi giorni di concertazioni e dialogo sui programmi, il silenzio nei confronti della popolazione in ascolto è la novità. Nicola Zingaretti, 21 ore fa, aveva dichiarato: “Sono cose che non vanno nemmeno ripetute, perché diventano una notizia”, parlando della trattativa su Conte e Gualtieri. Lontane dalle trattative, ma non dalle problematiche che le sottendono, tutte le dichiarazioni che il democratico offriva a chi navigava, 11 ore fa su Twitter. Zingaretti (Governatore del Lazio) torna, e sarebbe proprio il caso, a parlare di vaccini: “Dopo i problemi iniziali ottimi risultati delle prenotazioni per vaccino anti #Covid19 per gli over 80 anni, 100.000 appuntamenti già fissati in meno di 24 ore, nel Lazio prenotato un anziano su 4”. Sì, le prenotazioni non mancano. Avremo tuttavia il risultato non al momento del vaccino, ma al momento del richiamo.

In questo contesto, una macchina governativa inceppata non depone bene: al Senato, dopo la fiducia, non passava più nemmeno uno spillo, nonostante i lavori necessari. Sebbene si discorra in merito ai problemi, era questo il momento per fermare un meccanismo che avrebbe dovuto funzionare, ben oliato, per problematiche impellenti, data la pandemia? La risposta è nelle mani dei decisori politici, mentre il Conte ter all’orizzonte è vicino, ma quando provi a toccarlo si allontana sempre.
Oggi i lavori sul programma riprenderanno e poi il presidente della Camera potrebbe anche tentare un secondo giro di consultazioni.

Il lavoro sui contenuti da inserire nel “cronoprogramma” corre parallelo a quello in via ufficiosa sulle caselle della eventuale squadra di governo. Fonti parlamentari ricordano che il Quirinale ha già definito un perimetro, alle consultazioni dei giorni scorsi, spiegando ai suoi interlocutori che avrebbe vigilato per cercare continuità d’azione per i ministeri chiave. Secondo Renzi, “alla fine di questa settimana avremo il nuovo Governo”. Il Paese, che trae un respiro di sollievo ora che è quasi tutto in fascia gialla, spera in un epilogo favorevole. Molto rumore per nulla? (per i dettagli di attualità, fonte Ansa)

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