Contagi in Puglia, resta stabile il dato. 76 nuovi positivi, 4 nel leccese

I contagi in Puglia continuano a far registrare numeri stabili, ma assolutamente da non sottovalutare. Continuano invece ad arrivare nuovi contagi da gente che è uscita dalla Regione, soprattutto per recarsi all’estero. Due dei quattro nuovi casi registrati in provincia di Lecce, infatti, sono attribuibili a gente che è rientrata da viaggi fuori dall’Italia, precisamente in questo caso, un rientro dalla Romania ed uno dall’Albania. Secondo quanto emerge dal consueto giornaliero bollettino epidemiologico regionale, redatto sulla base delle informazioni raccolte dal Dipartimento Promozione della Salute, nella giornata di oggi, sabato 12 settembre, su 3764 tamponi effettuati per l’infezione da Covid-19 coronavirus nelle ultime 24 ore e sono stati registrati 76 casi positivi di contagi in Puglia, così suddivisi: 47 in provincia di Bari, 3 in provincia di Brindisi; 2 in provincia BAT, 12 in provincia di Foggia, 4 in provincia di Lecce, 7 in provincia di Taranto,1 provincia non nota. Fortunatamente non sono stati registrati decessi.

Contagi in Puglia, la situazione dall’inizio dell’emergenza

Dall’inizio dell’emergenza sono stati effettuati 346.764 test: sono 4.198 i pazienti guariti e 1.599 quelli attualmente positivi. Il totale dei casi Covid di contagi in Puglia è di 6.367, così suddivisi: 2.383 nella Provincia di Bari; 515 nella Provincia di Bat; 739 nella Provincia di Brindisi; 1.509 nella Provincia di Foggia; 716 nella Provincia di Lecce; 451 nella Provincia di Taranto; 52 attribuiti a residenti fuori regione; 2 provincia di residenza non nota. I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l’acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti. “Dei 4 casi registrati oggi dalla Asl Lecce – spiega il dg dell’Asl di Lecce Rodolfo Rollo, dopo il report redatto ieri – uno era già in isolamento perché aveva avuto contatti con un positivo, uno è un rientro dalla Romania, uno un rientro dall’Albania e l’ultimo è un residente accertato con lo screening prima di una prestazione sanitaria e su cui sono in corso le indagini epidemiologiche”.