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Coronavirus, Commissione sanità del Pd aquilano, possibile terzo picco: “attrezzarci a contenere al massimo la nuova recrudescenza”

Pubblicato il 16 Dicembre, 2020

La Commissione sanità del Pd aquilano scrive in una nota: “La Provincia dell’Aquila esce fortemente colpita dalla seconda ondata, forse meglio parlare di picco, della pandemia Covid-19, che si è abbattuta sulla nostra comunità a partire dai primi giorni di ottobre. Purtroppo, a detta di tutti i tecnici ed ormai dei governanti di tutta Europa, si profila all’orizzonte un terzo picco, legato sia al periodo delle festività, sia all’andamento proprio delle epidemie dei virus respiratori, che nei mesi più freddi si diffondono con maggior acuzie, anche perché si tratta dei periodi in cui tutti noi viviamo in ambienti confinati. Dobbiamo quindi prendere consapevolezza di ciò ed attrezzarci a contenere al massimo la nuova recrudescenza, sapendo che quella che abbiamo di fronte è un’emergenza sanitaria, economica e sociale. In tal senso, come Pd aquilano, vogliamo sviluppare due momenti di riflessione, il primo attraverso il presente documento sulla gestione sanitaria della crisi, il secondo, che organizzeremo a breve nei prossimi giorni, sul versante economico. Riteniamo infatti le due questioni strettamente interdipendenti: una cattiva gestione sanitaria potrebbe comportare il ritorno in zona rossa, con conseguente depressione dell’economia e chiusura delle attività, cosa purtroppo già accaduta in questi mesi e che invece bisogna tentare in tutti i modi di scongiurare per il futuro. Per far questo dobbiamo partire da una prima analisi dell’evento avverso che ci ha colpito, cercare di capire il perché. Riteniamo che ciò sia stato dovuto soprattutto ad un problema di tracciamento dei casi di contagio, legato al fatto che nella nostra Asl i tamponi della piattaforma, inviati a Teramo e Pescara, hanno avuto tempi di ritorno della refertazione troppo dilatati, e perché il numero di “tracciatori” è stato insufficiente. Questa problematica è stata aggravata da tutta una serie di occasioni di assembramento, che abbiamo registrato dalla fine di agosto a tutto il mese di settembre, che hanno creato la prima diffusione dell’infezione tra i giovani , per lo più asintomatici. Attualmente in Abruzzo, ed anche nella nostra provincia, grazie alla istituzione della zona rossa, stiamo registrando un calo del numero di contagi, non ancora purtroppo quello dei ricoveri e dei decessi, che come è noto segue il picco di positivi al test di due, tre settimane.

Rispetto ad altre regioni, questa situazione potrebbe rivelarsi un vantaggio per affrontare il mese di gennaio e febbraio, ma solo se attueremo misure idonee a contenere la trasmissione dell’infezione, anzitutto attuando scrupolosamente tutte le misure di prevenzione individuali, ma soprattutto attrezzandoci per l’intervento sul territorio. Che cosa dobbiamo fare?

  • Assicurare la potenzialità della Asl di poter eseguire almeno 1.800 esami molecolari al giorno a risposta entro le 36, massimo 48 ore. Questa è la prima misura imprescindibile, senza la quale ci ritroveremmo un’ altra volta disarmati. Ciò è tanto più necessario se consideriamo che, con il probabile arrivo della epidemia influenzale, la necessità di porre la diagnosi differenziale rispetto al Covid sarà prioritaria ed ineluttabile, pena un blocco di tutte le attività, scolastiche, manifatturiere, dei servizi e commercio. Pensate a quante quarantene in attesa dei referti dei test per famiglie con un giovanissimo con segni di infezione virale: Covid o influenza stagionale? Per far questo, nelle prossime ore, dobbiamo capire a che punto siamo con i lavori del laboratorio analisi per la realizzazione della ‘sala microbiologia’ livello tre e quanti esami, una volta realizzata potremo eseguire al giorno. Dobbiamo capire una volta per tutte se si vuole o non si vuole convenzionare il laboratorio Dante Labs, e se si vuole che cosa lo impedisce. Se è un problema di accreditamento da parte della regione, quali ostacoli si stanno trovando? E’ una questione di ostacoli di natura burocratica (inaccettabile che non si risolva in tempi brevissimi) o politica? Gli abruzzesi devono sapere la verità.
  • La convenzione con l’Università. Perché non si sta facendo? Quali sono i problemi? Si vuole o non si vuole fare? Vogliamo tra l’altro capire quanto la Asl dell’Aquila sta pagando i test al laboratorio di Pescara ed a quello di Teramo, e quale è l’offerta che sia Dante Labs che l’università hanno invece fatto. Non vogliamo pensare che dietro ci sia qualche interesse inconfessabile. Pertanto chiediamo la verità, per fugare qualsiasi “ingiusto” sospetto.
  • Risolto il problema tamponi, occorrerà poi assicurare un idoneo numero di postazione per tracciamenti immediati, precisi ed allargati anche ai contatti dei contatti. Vanno ulteriormente potenziate le Usca. Il numero enorme, spropositato di decessi registrati in Italia, è da ricondurre all’ inefficacia degli interventi a domicilio, sul territorio. Anche su questo dobbiamo attrezzarci. La difficoltà nel reperire bombole d’ossigeno è un altro problema che va assolutamente superato. Spesso infatti pazienti affetti da Covid che potrebbero essere assistiti domiciliarmente vengono invece ricoverati proprio per la scarsità di ossigeno sul territorio, col risultato di stressare ulteriormente le strutture ospedaliere. Che cosa si sta facendo a questo proposito? Avevamo proposto di coinvolgere nella distribuzione e recupero delle bombole vuote il tessuto del volontariato locale. Si sta agendo in tal senso?  
  • Personale ospedaliero. Medici e personale sono allo stremo: pochi e sovraccaricati, con turni stressanti in una condizione di lavoro drammatica, anche di fronte al dolore diffuso che si respira in ospedale. E’ di questi giorni la denuncia dei sindacati dell’emorragia di personale precario che va in altre sedi, con concorsi a tempo indeterminato o con contratti più lunghi. Cosa aspetta la Asl ad assumere, a fare i concorsi? Qualcuno pensa in questo momento a far quadrare i bilanci sulla nostra pelle?
  • Richiamiamo poi l’attenzione sulla preparazione, precisa, puntuale della fase delle vaccinazioni. Non si pensi di gestirla come l’esperienza dello screening di massa. Chiediamo che sia resa pubblica la modalità, la preparazione puntuale degli elenchi di coloro che mano mano verranno sottoposti al vaccino. Una programmazione precisa, soprattutto dei tempi, rispetto all’arrivo delle dosi dei diversi vaccini. Dalla campagna di vaccinazione dipenderà la ripartenza dell’Abruzzo e della nostra provincia, soprattutto economica, anche favorita dal ritorno del caldo. A questo proposito riteniamo che il Comune dell’Aquila, acquisendone i dati, analizzi, tramite il Sed, quanto emerso in termini demografici e di località di adesione circa la risposta degli aquilani allo screening di massa. Si avrebbero così elementi importanti per capire la compliance, la collaborazione, l’attenzione dei nostri concittadini, permettendoci anche di capire su chi più decisamente insistere nell’opera di sensibilizzazione, prevenzione, vaccinazione.
  • Infine il rientro in classe. Fondamentale sottoporre a tamponi rapidi tutti gli studenti prima del rientro a scuola del 7 gennaio, rientro che auspichiamo venga effettuato con orari scaglionati, come del resto consigliato e disposto dai comitati tecnico-scientifici e dal Governo.
  • Nel frattempo, un appello a tutti noi. In queste festività, manteniamo al massimo l’attenzione. Non si tratta di giocare sui colori, come è stato. Non pensate che una negatività al test di screening dell’inizio di dicembre vi abbia dato una sorta di lasciapassare. Ormai crediamo che tutti abbiano capito che il nemico si annida ovunque, e può sempre colpire, anche i più attenti e scrupolosi. Quanti sono coloro, nostri amici, che non riusciamo a capire come abbiano potuto contagiarsi? Se ogni giorno rimproveriamo il governo, la regione, la Asl, il Comune per scelte che ci costano in termini di salute, socialità, economia, perché non pensiamo anche alle nostre responsabilità individuali di cittadini, di giovani e soprattutto di genitori? In questi ultimi mesi di pandemia, ciascuno di noi deve pensare non solo a se stesso, ma anche agli altri. Essere comunità”.
    (firmano il comunicato: Stefania Pezzopane, Pierpaolo Pietrucci, Stefano Palumbo, Stefano Albano)

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