Coronavirus – La Liguria tornerà in zona gialla da lunedì 1° febbraio. Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, firmerà nuove ordinanze. Sono in area arancione le Regioni Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e la Provincia Autonoma di Bolzano. Tutte le altre Regioni e Province Autonome sono in area gialla”. È quanto si apprende da fonti del Ministero della Salute. In Liguria l’indice Rt si assesta a 0,87.
Nelle prossime ore la decisione verrà ufficializzata con un’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza che resterà in vigore a partire dalla mezzanotte tra domenica e lunedì per due settimane, come prevede il testo del Dpcm. Se però i dati del prossimo monitoraggio dovessero peggiorare si tornerà subito in zona arancione.
“La Liguria da lunedì a mezzanotte tornerà in zona gialla di rischio covid”. Lo annuncia il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti stasera in una diretta video. Resterà gialla per le prossime due settimane.
I locali potranno offrire la consumazione al pubblico dalle 5 alle 18. Dopo quest’orario potranno restare aperti per l’asporto solo gli esercizi dotati di una cucina, per il resto è sempre consentita la consegna a domicilio.
Spostamenti consentiti all’interno della propria regione. Sarà possibile varcare i confini del proprio comune senza autocertificazione, ma non è permesso spostarsi in un’altra regione, a prescindere dal colore. È possibile raggiungere seconde case fuori regione, ma solo se di proprietà o in affitto e solo insieme al proprio nucleo familiare. Il governo, con apposite Faq, ha precisato questo punto inserendo la condizione che la casa sia di proprietà o in affitto a lungo termine, ma in questo caso solo se affittate prima del 14 gennaio 2021. Bisogna provare di avere il titolo della proprietà o dell’affitto, insomma, anteriore al 14 gennaio 2021. Esclusi, dunque, gli affitti brevi, quelli per un fine settimana o un breve periodo. Nelle seconde case si può andare solo i familiari conviventi: non ci possono essere altri nuclei familiari, altri parenti o amici. «La casa di destinazione – si legge – non deve essere abitata da persone non appartenenti al nucleo familiare convivente con l’avente titolo».
Rimangono in vigore alcune limitazioni. A partire dal coprifuoco: resta vietato spostarsi dalle 22 alle 5, se non per i motivi previsti dall’autocertificazione. Le visite a parenti e amici sono consentite, all’interno della propria regione, massimo una volta al giorno spostandosi al massimo in due persone, senza contare minori di 14 anni e conviventi disabili/non autosufficienti. Restano chiusi palestre, piscine, cinema, teatri e musei. Sospesi congressi, fiere e manifestazioni.
Chiusi nei giorni festivi e prefestivi. Restano aperti all’interno farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabaccherie, edicole, librerie, vivai.
Le elementari e medie sono regolarmente aperte per il 100% degli studenti. Alle superiori didattica in presenza alternata per minimo il 50% e fino al 75% degli alunni. Università aperte/chiuse su autonoma decisione, in base all’andamento dell’epidemia
Per ogni situazione di necessità, lavoro, studio e motivi di salute è sempre e comunque consentito spostarsi compilando l’apposito modulo di autocertificazione.
Riempimento massimo al 50% dei mezzi, ad eccezione del trasporto scolastico dedicato.
Sospese le attività di sale scommesse, bingo, sale giochi e slot machine anche in bar e tabaccherie.
Musei e mostre aperti dal lunedì al venerdì, nel rispetto del distanziamento e delle altre misure di prevenzione. È la principale novità introdotta dall’ultimo Dpcm. Chiusi palestre, piscine, teatri, cinema. Aperti i centri sportivi, ma solo per l’attività individuale all’aperto.
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