Ci sono link che se usati consentono al truffatore di impossessarsi delle credenziali di accesso della home banking. Questi link arrivano tramite sms o email finti che sembrano arrivare da banche o poste italiane
I Carabinieri della Stazione di Calabritto hanno denunciato in stato di libertà un trentenne della provincia di Napoli, ritenuto responsabile di “Truffa”, “Indebito utilizzo di carte di credito e di pagamento” nonché “Accesso abusivo a sistema telematico”.
Le indagini hanno permesso di far luce su alcuni bonifici effettuati dal conto corrente della vittima che, in fase di denuncia, disconosceva tali operazioni: ignoti erano riusciti ad ottenere le credenziali di accesso alla sua “home banking” ed effettuato a proprio favore bonifici per circa mille euro.
Bloccato immediatamente il flusso, l’attività d’indagine condotta dai Carabinieri ha consentito di acquisire inconfutabili elementi a carico del trentenne che aveva illecitamente carpito le credenziali di accesso al conto corrente on line del malcapitato.
Molti avranno certamente ricevuto qualche strano SMS o mail con richiesta di comunicare i dati per favorire una pseudo “verifica” in atto da parte della banca o dalle Poste.
Questa tipologia di mail è detta “Phishing”, termine che tradotto in italiano vuol dire letteralmente “pescare”. Ed è quello che i truffatori tentano di fare per accaparrarsi i dati segreti che i correntisti detengono.
In Italia i tentativi di raggiro sono stati effettuati verso i clienti di Poste Italiane e dei maggiori gruppi e Istituti Bancari, per cui è importante che tutti gli utenti prestino la dovuta attenzione.
Queste comunicazioni hanno l’aspetto di una vera e propria mail che la banca o Poste Italiane potrebbe inviare a favore di una “verifica” dei dati: l’obiettivo del testo è quello di invogliare l’utente a comunicare i propri dati che, però, non giungono al proprio istituto, ma a criminali che sfruttano le informazioni per prosciugare i risparmi.
Quindi è molto importante prestare le dovute attenzioni: le Banche e le Poste Italiane non effettuano mai la richiesta di dati sensibili tramite mail perché optano per vie di comunicazione dirette e meno soggette a truffe.
L’Arma invita i cittadini a diffidare da queste mail e a sporgere immediata denuncia poiché certamente si tratta di tentativi subdoli di rubare i dati personali.
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