Si aggrava la crisi di bar e ristoranti a Firenze. Dopo la vicenda Gran Caffè San Marco, la Cgil chiede interventi urgenti

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Si aggrava la crisi dei negozi a Firenze. Dopo la vicenda Gran Caffè San Marco, la Cgil chiede interventi.

La Filcams Cgil Firenze lancia un allarme per quello che sta succedendo nel settore dei pubblici esercizi, sia bar che ristoranti. E lo fa con una nota firmata dal segretario generale Massimiliano Bianchi e Rosa Anna Lombardo. 

Dal nostro osservatorio assistiamo, in città, a negozi chiusi ormai dal lockdown, a riaperture con talune scelte imprenditoriali che fanno dimettere i dipendenti ai quali si chiede di essere riassunti con contratti a chiamata, fino ad arrivare anche a forme di lavoro nero e grigio.

Una situazione che, se non governata, rischia una conflittualità diffusa, che non porta da nessuna parte con imprenditori che accusano le istituzioni che non hanno fatto tutto il possibile e con lavoratrici e lavoratori che diventano più precari di quello che erano, che perdono il lavoro e una città che si impoverisce, diventa meno accogliente, meno sicura e con una rabbia sociale che cresce.

In queste ore assistiamo alla chiusura di un importante e storico pubblico esercizio, il Gran Caffè San Marco in piazza San Marco dove lavorano circa 35 lavoratrici e lavoratori che perderanno il loro posto di lavoro.

Non possiamo rimanere inermi e noi come Filcams Cgil chiederemo l’attivazione del tavolo di crisi, presso la Città metropolitana, volendo comprendere le ragioni della chiusura di come poter trovare le soluzioni, per superare la crisi, per garantire l’occupazione.

Le crisi vanno affrontate attraverso il confronto, non con gli slogan e le invettive, ma ricercando le soluzioni possibili. Questo è il capitale sociale di questo territorio, che la politica deve tenere alto e che come Filcams Cgil vogliamo continuare a mantenere e coltivare.

Nelle ultime elezioni politiche regionali, i toscani si sono ribellati al tentativo di contendere la Toscana, perché hanno voluto mantenere e difendere, nel timore, questo capitale sociale.

Un capitale sociale che non può essere sempre essere difeso col timore, e che non durerà all’infinito se non lo coltiveremo e lo rinverdiremo con azioni concrete, entrando nei problemi delle persone, cercando di risolvere i loro problemi dando loro una prospettiva che li accomuni, cioè garantire una vita decente, un lavoro di qualità, un senso comune di orientamento e di comunità.

Noi come Filcams Cgil vogliamo essere protagonisti del mantenimento di questo capitale sociale, nel quale il valore del lavoro di qualità ha un suo portato fondamentale; sulla chiusura del caffè San Marco, in questo specifico caso, vogliamo portare il nostro contributo per individuare soluzioni e non assumere un atteggiamento di spettatori che guardano soltanto alla dinamica degli eventi nonostante la nostra rappresentanza diretta.

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Redazione Firenze

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