Cronaca

Dirottò bus con a bordo studenti, condannato a 24 anni

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Si chiama Ousseynou Sy. Per 15 anni ha lavorato per il player del trasporto pubblico lombardo, Autoguidovie. Nel marzo dell’anno scorso, sulla strada statale Paullese che percorreva per riaccompagnare a scuola un gruppo composto da 51 ragazzini, un’insegnante, e una bidella, invece di dirigersi a Crema decide di dirottare il bus verso l’Aeroporto di Linate per commettere una strage. L’autista, di origini africane, ha sfogato tutta la sua rabbia, la sua frustrazione contro la popolazione italiana per le morti di tanti africani nelle acque del Mediterraneo. Il suo intento era di farla finita; un gesto dimostrativo per dimostrare solidarietà massima al suo popolo, il popolo africano.

Uno dei ragazzini, presenti a bordo del bus, riesce a chiamare i carabinieri e, soprattutto, a convincere i militari che quanto stava accadendo a bordo di quel bus, non era pura fantasia, ma verità assoluta. Vengono inviate due pattuglie che bloccano la strada. Ousseynou Sy, trovandosi di fronte le due volanti, fa una brusca frenata. Nel frattempo, si aprono le porte per uscire dal veicolo e l’intera scolaresca si mette in salvo.

Dirottò bus con a bordo studenti, condannato a 24 anni Foto: bus dirottato sulla Paullese

L’autista, ritrovatosi da solo senza più nessuno a bordo, prima sperona una delle due auto dei carabinieri, ma subito dopo perde il controllo del mezzo, finendo contro il guard-rail. Non soddisfatto, finita la corsa, decide di spargere del liquido infiammabile e di appiccare il fuoco. Arrestato, portato in caserma, e condotto in carcere, a un anno e quattro mesi di distanza da quel terribile 20 marzo 2019, ecco il tanto atteso verdetto.

La Corte d’Assise di Milano, presieduta dal giudice Ilio Mannucci Pacini, ha accolto la tesi dei due pubblici ministeri e condannato Sy alla pena di 24 anni di reclusione. Riconosciuta, così, l’accusa di sequestro per finalità di terrorismo. Una sentenza ascoltata dall’imputato con il massimo della tranquillità e serenità. Al momento del folle gesto, durato circa una quarantina di minuti, Ousseynou Sy era capacissimo di intendere e di volere e non era affetto da alcuna infermità mentale. A ciascuno studente, costituitosi parte civile e rappresentati dai loro legali, sarà riconosciuto un indennizzo che si aggira attorno ai 3mila euro.

Follia pura, in una soleggiata mattinata lombarda, che finalmente conosce e riceve la dovuta e sperata giustizia.

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Redazione Bergamo

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