Draghi a Kiev con Scholz e Macron: “Vogliamo l’Ucraina nell’Ue” (VIDEO)

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Mario Draghi, Olaf Scholz ed Emmanuel Macron a Kiev per la loro prima visita in Ucraina dall’inizio dell’invasione russa il 24 febbraio. I tre leader europei al palazzo presidenziale hanno incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. E ricevuto gli insulti di Medvedev…

“Il messaggio più importante della nostra visita è che l’Italia vuole l’Ucraina nell’Ue, vuole che abbia lo status di candidato e sosterrà questa posizione nel prossimo Consiglio europeo. Zelensky sa che è una strada da percorrere, non solo un passo”, ha detto Draghi nella conferenza stampa a Kiev con il presidente ucraino e gli altri leader europei. “A Irpin ho sentito orrore e speranza, speranza per la ricostruzione e per il futuro. Noi oggi siamo qui per questo, per aiutare l’Ucraina a ricostruire il suo futuro”. “Vogliamo la pace ma l’Ucraina deve difendersi ed è l’Ucraina a dover scegliere la pace che vuole, quella che ritiene accettabile per il suo popolo. Solo così può essere una pace duratura”, ha aggiunto il premier. “Ci sono due settimane per sminare i porti. Il raccolto arriverà alla fine di settembre e una serie di scadenze sempre più urgenti che ci avvicinano al dramma inesorabilmente. Occorre creare corridoi sicuri con la massima urgenza per il trasporto sicuro per il grano ed evitare una catastrofe”. “L’unico modo è una risoluzione dell’Onu che regoli la navigazione nel Mar Nero, la Russi finora lo ha rifiutato”, ha aggiunto Draghi. “Abbiamo visto le atrocità commesse dalla Russia in questa guerra a Irpin che condanniamo senza esitazioni. Diamo il nostro completo sostegno alle indagini sui crimini di guerra” commessi dai russi.

“Siamo qui per portare sostegno incondizionato al popolo ucraino. Un popolo che si è fatto esercito per respingere l’aggressione della Russia e vivere in libertà. E l’Europa deve avere lo stesso coraggio che ha avuto Zelensky”, ha aggiunto poi Draghi. “L’Ue ha dimostrato e dimostra oggi una straordinaria unità per sostenere l’Ucraina in ogni modo. Lo hanno fatto i governi, i parlamenti e i cittadini. Voglio ricordare la grande solidarietà mostrata dagli italiani e da tutti gli europei per accogliere chi scappava dai bombardamenti”. “Oggi è una giornata storica per l’Europa”, ha aggiunto ancora Draghi. “La visita di oggi, insieme a quelle di tanti altri leader europei venuti a Kiev nelle scorse settimane – ha affermato Draghi – conferma inequivocabilmente il nostro sostegno, quello dell’Europa e dei nostri alleati”.

Draghi e Zelensky

“L’impressione è che queste scadenze” sulla raccolta e la distribuzione del grano “si stiano avvicinando e il dramma della carestia mondiale, concentrata nei Paesi più poveri, specie in Africa, si stia avvicinando”, ha detto il premier Mario Draghi a Kiev i incontrando poi la stampa italiana. “Oggi non ci sono state richieste da Zelensky di nuove armi. Ha descritto la situazione com’è, una situazione che sta diventando critica. Perché le armi sovietiche stanno finendo le munizioni e le nuove armi necessitano di addestramento. I vari Paesi Nato forniscono questo addestramento ma ci vuole tempo”. “Siamo arrivati al 52% dei livelli di stoccaggio del gas, il che ci rende abbastanza tranquilli nell’immediato e per l’inverno”, ha poi aggiunto. I motivi dei tagli delle forniture di gas, “che colpiscono un po’ tutti i Paesi europei, ci viene detto che sono tecnici, legati a pezzi per la manutenzione che non arrivano a causa delle sanzioni, ma noi, come la Germania, riteniamo che siano bugie: in realtà c’è un uso politico del gas, così come del grano”.  “Le condizioni che gli ucraini pongono oggi è l’integrità territoriale – ha detto Draghi -. E’ la premessa per iniziare i negoziati di pace da parte ucraina. Al momento non si vedono margini, ma c’è un atteggiamento che è cambiato molto nelle ultime settimane”, anche “degli altri Paesi che li devono aiutare a trovare la pace. C’è un’iniziativa diplomatica mondiale che non c’era un mese fa”.

“Cari amici, apprezziamo che siate oggi con noi, proprio alla vigilia di importanti eventi internazionali per tutti noi e per l’Europa. E sono molto grato che la visita sia iniziata a Irpin per vedere cosa hanno fatto gli invasori russi. La nostra forza è l’unità”: così Zelensky parlando della necessità dell’Ucraina di avere “armi pesanti e moderne”: “Ci serve aiuto. Ogni arma è una vita umana salvata. Ogni proroga aumenta la possibilità per i russi di uccidere ucraini e distruggere le nostre città”. “Dobbiamo arrivare ad una posizione comune sull’appoggio alla nostra integrazione nell’Ue. Lo status di candidato per l’Ucraina può rafforzare la libertà in Europa e diventare la decisione più importante del terzo decennio del XXI secolo. Capiamo che la strada verso l’Ue non è un solo passo, ma questa strada deve cominciare. Gli ucraini sono pronti ad andare avanti su questa strada per diventare Stato candidato”. “Credo che oggi Macron e gli altri colleghi Draghi, Scholz e Iohannis siano tutti qui per sostenere in maniera aperta lo status di candidato – ha detto Zelensky – Il cancelliere lo ha sottolineato, tutto dipende da una decisione comune, quindi spero che i 27 siano capaci. Ma qui ci sono 4 grandi Paesi Ue che sono al nostro fianco. E’ un risultato storico”.  

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Redazione Nazionale

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